Dopo la richiesta di effettuare suoi personalissimi test antidroga in Rai, poi negli uffici pubblici, poi ancora nelle scuole a tutti i livelli (pure al nido, e perchè no?), ecco che l’immarcescibile ipermodenese ed extra-dentone Carletto Giovanardi ti va a tirar fuori dal suo esilarante cilindro a stelle e filanti, nientepopodimenochè, udite udite signore e signori del satirico Circo Italia, “il controllo anti doping per gli operatori di Piazza Affari”. Ecc’a là, l’ha detta. E l’ha fatta fuori dal vaso. N’altra volta.

Ora, che ci si debba ancorare a qualsiasi rituale od amuleto o stratagemma cabalistico per far sì che i mercati assumano quanto prima una tendenza leggermente positiva, ci può sicuramente stare, soprattutto in un Paese che ama ogni tipo di lotteria, pure a Capodanno e all’Epifania. Ma arrivare a fraintendere lo status meramente economico che recita “i mercati sono ancora troppo drogati”, con una pericolosa e perdurante patologia da curare a livello socio medico sanitario anche e soprattutto con controlli e prelievi, beh, penso che stavolta si sia davvero raschiato il fondo del barile delle cazzate planetarie. E che il buon onorevole Carlone, ahi lui, l’abbia sparata piuttosto bella grossa. Tanto quanto la sua dentiera in vera ceramica di Sassuolo Dop (di origine parlamentare).
 
E c’è dell’altro (si sa, al peggio non vi è mai limite), perchè quel bel cofanone di Giovanardi vuole arrivare a stringere un accordo ufficiale direttamente con Borsa Italiana. Vedremo come i mercati di domani reagiranno a tale e simile affronto del Carlone nazionale. Già si prevede un forte rimbalzo positivo dei titoli del comparto ceramica, con forti azioni speculative al ribasso negli asset farmaceutici.
 
Già ti sei occupato (e forse anche benino) della stretta sulle patenti e della legittima lotta contro l’abuso di alcol alla guida, poi ti sei reso noto in tutta la penisola come lo “Sceriffo del nuovo proibizionismo”, ora fai mille comparsate radio-televisive per promuove le tue sensazionali ed ossessive trovate goliardico-dopate. Ma adesso è giunto davvero il momento che ti freni un pò, Carlo, che tu faccia qualche buon gargarismo e  che ti  fissi per bene quelle due parabole dentarie che ti trovi in bocca, per vedere se riesci a filtrar meglio i concetti che decidi di far uscire.
La cosa che più ci lascia esterrefatti (non so se più estere, o più fatti), è che il Sottosegretario Giovanardi crede fermamente in ciò che dice, e pensa davvero che queste madornali boutade rappresentino concreti strumenti di battaglia nella lotta alla droga in generale, divenuto suo cruccio, suo pallino, suo personale e sfizioso tabù. A che serve andare a Piazza Affari e scoprire, magari, che qualche operatore tira cocaina? E da li, che vorresti supporre, Carlo, che un traders che ha in corpo un certo quantitativo di cocaina agisce come i perfidi e cinici squali del film Wall Street nelle vesti del broker interpretato da Michael Douglas? Può avere un minimo senso logico la tesi da te sostenuta che indica l’equazione Mercati drogati = Trader drogato? Dai, su, Carlone, basta scherzare. Per non parlare dell’assoluta impraticabilità dei tuoi esperimenti, che faresti, ovviamente, pianificando le visite-test in orari e giorni ben stabiliti e programmati in anticipo. Così, anche il più strafatto degli operatori del Ftse Mib risulterebbe pulito come un lattante. E poi ti lamenti, invece, se Le Iene vengono davanti a casa (Parlamento, ndr) a farti il test a sorpresa, gridando alla trappola ed al sopruso. Solo perchè ne hanno beccati tre su dieci. Maddai! Suvvia! Dai nèn, valà!
Se il tuo obiettivo, degno del più errante dei Don Chisciotte, è quello di eliminare ogni minima pozzanghera di droga presente sulla faccia del pianeta Italia, attraverso controlli programmati in quà e là, e utilizzando ingenti plotoni di pubblici ufficiali pronti a farti da scudo e da scorta, beh allora sappi che tutto ciò non ha nulla a che vedere nè con la lotta nè tanto meno con quella che chiami, impropriamente, battaglia.
E’ solo un enorme ed  inutile spreco di danaro nostrano. Oltre che, ovviamente, una boiata pazzesca.
 
 
 
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