Dopo ben due lunghissime settimane di feroce astinenza fantacalcistica, condite dal trapasso tecnico governativo e l’inizio dell’era DC (dopo Cav), riecco il fantacampionato ufficiale con il turno undicesimo, secondo di ritorno. Tre temi su tutti: la conferma del trio di testa, la deriva delpiccolo Leo, la crisi senza fine de Il Sultano. L’armata Succisorciomino mette a referto il record stagionale di punteggio (83, ndr), facendo piovere sulla testa del già martoriato Taddia una sonante grandinata di cinque reti, determinata dalle super-prestazioni di Principino Marchisio, di ArnoldBiabiany e di nano nano Giovinco. Mentre il riccioluto centarolo si conferma a soli due punti dal capoclàn Cippi (3-1 sul velluto contro Nicola), appare già compromessa la stagione dell’aristocratico Leonardo. Numeri impietosi quelli che per ora condannano il pievino: cinque punti, a -8 dal gruppo che conta, peggior attacco (appena 12 goals all’attivo) e pure la peggior difesa (28 subiti), a testimonianza del fatto che anche la sorte si sta parecchio accanendo sul costato dell’economista pievese.
A volte però, e la storia fantacalcistica ne è piena di questi esempi, basta davvero poco creare la svolta di una stagione; il ritorno del bomber atteso, un rigore parato, un gol in zona Cesarini, e pure quel pizzico di buona sorte che non fa mai male. Allora, piccolo e fascinoso Leo, non mollare la presa, non staccare la spina della tensione fantacalcistica, tieni botta nèn! E ricorda, chi la dura la vince. O qualcosa del genere. Terza vittoria di fila per Mlòn, che vendica Piro con un netto tre a uno, anche se in casa-Presidente per la prima volta diventa pubblico il caso-Cissè, ancora a secco e sempre più scontroso ed indisponente.
D’ora in poi, rilevano fonti certe, non sarà più un intoccabile, anche perchè il Quaglia ha esordito con venticinque minuti più che incoraggianti. Giusto pari tra Latte e Delly, che si stacca leggermente dal trio di testa, ma che è sempre più rinfrancato nell’anima (e nei sogni) dal golpe-Amaurì. Successo striminzito ma fondamentale per la matricola Lupo Lodi, che azzera Il Sultano con il più classico dei modesti 1-0, ma assolutamente determinante per Lorenzo core de Roma, che termina il suo esilio nei bassifondi agganciando il gruppone a quota 13, a tre punti dalla zona Europa-League, a sei dal terzo posto. Seppur con un grande pizzico di fortuna, per il centese da domenica si sono aperti altri scenari e, molto probabilmente, un campionato tutto nuovo, da gustare e riscoprire fino in fondo. Forse.
Capitolo Sultano, amarissimo ed impietosamente triste. Con quella di lunedì la striscia di paghe consecutive si allunga a cinque, “migliorando” ulteriormente il proprio storico negativo da quando ha messo le ortopediche nella grande famiglia fantacalcistica. Ancor peggio della sua stagione più nera, il 2005-06, in cui arrivò ad un palmo dalla retrocessione. Oltre ai numeri, duri e sinceri, quel che preoccupa di più lo status del Sultano è la sua tenuta mentale e caratteriale. Dopo gli ultimi anni inondati di successi e trofei, pare che si stia creando in Odo una sorta di sindrome da appagamento, che ha tenuto distante il Kilokal modenese addirittura dal palcoscenico della Riparazione. Lungi da noi, e i mancherebbe, contestare e si giudicare le scelte personali e strategiche dei singoli fantallenatori, ma pare evidente che il Bove nazionale stia tirando remi e pettorina in barca. Non che dispiaccia vedere il Moggi del Fantacalcio in acque così melmose e nutriose, ma ci appare quantomeno poco chiara e comprensibile questa metamorfosi comportamentale del Sultano, forse un po’ troppo imborghesito dal pavè della city e dalla dotta e teologa Ghirlandina.
Ma si sa, cari amici del Giuoco più bello della Terra, del doman, e ancor più nel fantacalcio, non v’è certezza. E da domenica prossima potremmo forse già raccontare un’altra storia, un’altra trama, un altro finale. Ma anche no.