La macchina dell’assurdo neppure sta volta ha esitato a mettersi in moto. Neanche davanti all’evidenza di filmati ed immagini chiarissime di un capo clan manifestante che compie un gesto oltre la follia umana, arriva puntualissimo il paradosso lesionista degli anti-obiettivi, di quella per fortuna iper minoritaria clack che vede sempre e comunque la mano insanguinata e colpevole delle forze dell’ordine. E dello Stato cattivo e repressore.

Perchè nel penisolone italico esiste davvero  chi  considera questa massa di delinquenti rincitrulliti provenienti  a poche migliaia da tutta Italia meno che dalla Val di Susa (perchè lì mica son scemi, non si oppongono alla modernità e all’evoluzione) i detentori e i difensori estremi della democrazia nazionale che si sta consegnando alle lobby bancarie avide e farabutte. Roba che neppure il peggior sosia di Scilipoli potrebbe arzigogolarla meglio. La cazzata, ovviamente.

Ieri sera nella babele santoriana l’inviata nella valle chiede a tutta Italia: “Perchè i poliziotti non hanno portato un materasso, perchè?”. Perchè si trovavano davanti ad una massa di potenzialissimi violenti, mica si stava allestendo il Circo di Mosca. Cara la nostra giovine inviata dalla democrazia di Marte. Ma non è tutto, poco fa il redivivo ex ministro comunista Paolo Ferrero, oltre a rincarare la dose di scemenza a favore della “tesi del materasso”, ne spara una ancor più grossa e surreale: “Luca Abbà voleva suicidarsi, ed erano necessarie protezioni che avrebbero potuto salvarlo”. Mandare a vendere lui stesso i materassi al posto di Mastrota sarebbe il minimo, anche perchè il Ferrero continua a dirne di ogni. Dai poliziotti che sono forze occupanti senza diritto alcuno sino al pessimo coordinamento all’interno della polizia, tutti elementi che secondo il segretario di Rifondazione starebbero alla base della caduta dell’Abbà. Da non crederci. Da vomitare per ore. Anche se, in fondo, si tratta del solito copione pregiudizialmente compilato, che prevede gruppi sparuti di ottusi armati che tentano di sfasciare tutto nel nome della rivoluzione liberale (altrochè quella del Berlusca) fronteggiati senza pietà da un plotone di giovani nazisti guerrafondai (e poco riforniti) che tentano in ogni maniera di farci scappare il morto.

Non scherziamo, per favore. E che si eviti sin da subito di preparare il terreno per quella che nessuno vuole sia la ripetizione della vergognosa propaganda per un altro martire Giuliani.

 

 

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