Mentre il Cav. tenta la ridiscesa in campo rilanciando il ’94 in versione low-profile. Mentre Alfano si autosilura lacrimando e preparando la dieta al Capo. Mentre gli ex An tuonano di brutto disturbati dalla riproposizione nostalgica di Forza Italia (già prontamente smentita da Silvio – e ce risiamo – te pareva), ecco che d’incanto la più alta e becera ipocrisia politica fa nuovamente eco nel suo grido stridulo di maggior fastidio.

 “Nicole Minetti vattene!” Questo lo slogan assillante che da venerdì è riproposto da ogni piccolo grande angolo dei vertici pidiellini. Motivo? Questione? Causa? Ragione? Il perchè? Assente, ingiustificato, ignoto. E assurdo.

Dopo che l’igienista era stata difesa alla follia dai più (e pure dai meno) del partito azzurro, non poteva che esser proprio la cavallona dell’Olgettina a pagare tutti i conti del propagandato e nuovo predellino in stile repulisti. Dopo che lo stesso Cav. era intervenuto adiratissimo in prima persona dall’amico Floris a sostenere le molteplici qualità della maggiorata, non ultima la doppia laurea ed un bilinguismo da far invidia, dopo che guardini della libertà come Cicchitto, La Russa, Gasparri e pure quel pretuccio di Padre Formigoni si erano spesi di brutto nell’ostentare la legittimità della candidatura ed elezione della bella rifatta riminese, adesso addirittura dobbiamo ascoltare che anche quel piccolo leader senza quid come Frate Angelino Alfano ci viene a raccontare che “Nicole Minetti deve dare le sue dimissioni entro lunedì (oggi, ndr)?!?!” E ci tocca pure sentire che quella pasionaria dell’Hollywood di suasantità Santanchè dichiari fredda, risoluta e a rete unificate che “La Minetti non è adatta” ?!? Suvvia, maddai, e che cazzo, ma valà, dai nèn.

Ma pensano davvero di farci credere che il cavillo traboccante è stato generato dall’utilizzo un po’ forzato del legittimo impedimento per farle evitare l’udienza al Rubygate? Panzane. Boiate. Cazzate. Nicole Minetti sta per esser fatta fuori da tutto lo star system berlusconiano, e quasi certamente è in procinto di trattare ed accettare un’onorevolissima buona uscita. Perchè il Nuovo corso del Cav. deve partire illibato e vergine da ogni peccato originale. Perchè la Minetti è stata l’inizio di tutti i mali, e va estirpata. Perchè il Capo è tornato, ed è giusto far ciò che dice lui. E perchè così anche il mite e fido Angelino può distogliere l’attenzione dalla dieta tisanoreica di Palazzo Grazioli.

Noi invece difendiamo a spron battuto e con giustezza il degno e legittimo diritto della Minetti di rimanere nella sua ampia e morbida poltrona del Pirellone. Perchè non ha commesso reato alcuno. Perchè non deve essere lei il capro espiatorio. Perchè la sua nomina quasi d’ufficio non può e non deve destare scandalo oggi più di quello che non fece all’epoca. Perchè il suo mandato da consigliere scade nel 2015. Perchè non sono questi gli esempi da dare, anzi. Vero Robertino? E perchè così almeno ci risparmieremo per il resto dell’estate altri laconici ed inconcludenti diktat di quel triste e sudante scudiero di Don Abbondio Alfano.

Contro questa vergognosa e antifemminista cacciata della Nicole nazionale, contro la buffa e mediocre strategia di maquillage di Cav. & soci, contro tutti quegli infidi dissimulatori che prima ti leccano il culo e poi te lo fanno vedere, sostieni anche tu assieme a tutta la redazione di O.S.E. il maxi progetto che sostiene a piè pari la consigliera lombarda dalla sesta misura: “NICOLE TIENI BOTTA”. Votalo, commentalo, diffondilo. Sorreggi insieme a noi l’inimitabile e scomodissimo decoltè della più discussa donna del Presidente.

 

 

 

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