Era nell’aria, perchè da subito si era sentita una gran puzza d’incenso. Quell’incenso putrido e bigotto targato Viale Mazzini. E firmato Rai. Quella Mamma Rai che ad ogni stagione viene occupata e schiavizzata dalle più disparate fazioni politiche. Quella Nonna Rai che viene spartita a tavolino dai banchi della Casta parlamentare. Quella Vecchia Rai che ogni anno si intasca centinaia di milioni di euri di risparmi della povera gente e che puntualmente brucia e dilapida con i vari Carlo Conti, Franco Lauro e Marco Mazzocchi. Quella Medieval-Rai che ci propina una tecnologia rimasta ancorata agli Rvm di fine anni ottanta, che prima millanta il servizio pubblico genuflesso e poi diventa la copia sbiadita della peggior tivvù generalista.
E adesso, proprio ieri, la stessa Rai-Vaticano, quella che non prova mai vergogna e sensi di colpa a rubare danari nostri per un servizio che potrebbe garantire tranquillamente anche Tele Nova, e sempre quella che garantisce vitalizi giurassici a centinaia di dinosauri inutili e non più presentabili, beh ora – sempre quella Rai degli intoccabili Fazio, Vespa e Gabanelli – non si fa il benchè minimo scrupolo nel licenziare in tronco un 56enne inviato della redazione piemontese – Giampiero Amandola – solo perchè ha fatto appieno il suo mestiere e lavoro di cronista. Come è nelle sue funzioni, come è nel suo diritto. E l’ha fatto bene, meglio di chiunque altro. Perchè è stato uno dei rari che nell’universo dell’pocrisia televisiva ha saputo utilizzare l’essenza del microfono, e quella tecnica fondamentale che serve per raggiungere l’obiettivo di un vero giornalista. Quella di farsi dire ciò che l’intervistato non direbbe nemmeno sotto tortura e neppure tra le coperte coniugali. Quella che fa uscire e produce il pane necessario di questo mestiere: la notizia.
Amandola non offese nessuno, fece semplicemente quello che doveva fare. Ed è stato vilmente licenziato. Solo perchè quei bigotti infidi e puritani di Viale Mazzini hann0 preferito mettere a tacere un’assurda opinione pubblica appecorata piuttosto che salvaguardare diritti e lavoro di un suo bravo dipendente.
Vergogna, ignobile e vigliacca Rai. Vattene, servizio pubblico degno di un paese sovietico-talebano. Perchè solo la completa privatizzazione potrà toglierci quest’immane palla al piede che ad ogni stagione dobbiamo finanziare, subire, sopportare.
Esprimi anche tu, cara e caro mlònlettore, la tua più sentita solidarietà al giornalista trombato Giampiero Amandola, scrivendoci e commentando questo post. Perchè non si puo’ perdere un lavoro solo per averlo svolto al meglio senza ipocrisia e fasullo perbenismo.
SALVIAMO IL SOLDATO AMANDOLA!