Ecco la lista più accreditata dei 12 papabili al paradisiaco soglio petrino:

Timothy Dolan                  
Patrick O’Malley               
Péter Erdő
Odilo Pedro Scherer        
Albert Malcolm Don       
Marc Ouellet 
Luis Antonio Tagle          
Leonardo Sandri             
Josè Ortega
Gianfranco Ravasi          
Donald Wuerl                    
Angelo Scola
 
 

Gli identikit:


TIMOTHY DOLAN (63): predicatore yankee, estroverso e motivatore. Molto gospel, poco pastore.
PATRICK O’MALLEY (68): cappuccino e missionario, il San Francesco a stelle e strisce. Lavora nell’isola  di Pasqua, è il suo momento.
PETER ERDO (60): poliglotta, europeo e conservatore, ma non troppo. La carta d’identità ungarica è dalla sua.
ODILO SCHERER (63): gestisce i poveri delle favelas, e aborra i preti pedofili. Dopo mondiali e olimpiadi, il Brasile vuol far filotto.
ALBERT MALCOLM DON (65): outsider srilankese, basi di Ratzinger e cultura asiatica. Malcolm mix sperimentale.
MARC OUELLET (68): ratzingeriano di ferro, canadese e amante del Sud America. Se si sceglie la continuità, sarà lui il nuovo Pietro.
LUIS TAGLE (56): il più giovane ed energico. Con lui la Chiesa si aprirebbe al quarto mondo e all’Oriente. Ma ne è pronta?
LEONARDO SANDRI (69): il mediatore del gruppo. La Curia al potere.
JOSE’ ORTEGA (64): il favorito latino americano. Messico, nuvole e vangelo.
GIANFRANCO RAVASI (70): l’oratore old Europe. Diplomazia evangelica.
DONALD WUERL (72): “cardinale della Casa Bianca” e vescovo di Roma. Miscela politica perfetta.
ANGELO SCOLA (71): il top player di casa nostra. Teologo, pastore e anti-casta. Ratzinger lo sponsor, ma sarà un bene?

 

 

 

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