E pensare che era iniziato tutto abbastanza bene e regolare, il Radio Belva del duo radiofonico più irriverente e cattivissimo del Belpaese. Parenzo come sempre a suo agio davanti alle telecamere, Cruciani un po’ ingessato ed impedito all’inzio, poi man mano sciolto pure lui, uno studio incasinatissimo stile “Quelli della notte“, una serie di figuranti ben assortiti tra il pubblico (tra cui quel Mazzinga che avrebbe dovuto intervenire contro il baby-pensionato Sgarbi), ed un fritto misto esagerato di ospiti che manco tutto l’archivio storico dei Soliti Mostri.


 Villaggio
(in formissima), la “vecchia” Annarella (bene solo a sprazzi), Borghezio “padania libera”, Maria Giovanna Maglie de nò altri, Cicciolina nostra pensionata, il Rizzo comunista, Roberto Fiore di Forza Nuova (con fighetta al seguito), i giovani-boys di Alba Dorata (che se ne vanno prima a braccio teso), Alba Parietti ossessionata dal sesso, e soprattutto quella grande invenzione di mandare l’inviato Emilio Fede in un circolo romano di Sel, dove i militanti prima gli offrono una frittura, poi si incazzano per l’ilarità dilagante. Pure la regia a mò di Funari, con le camere dedicate che seguono Cruciani, non dispiacciono, mentre le telefonate “fasulle” di Napolitano e Francesco (non il papa, bensì il meccanico di Cruciani) lasciano abbastanza a desiderare. Nell’ammasso del guazzabuglio semil-politico generale, si apprezzano i servizi anti-casta degli inviati (Pinuccio su tutti) e le pagelle real-time (quelle temutissime) di Paolone Ziliani. Decisamente meno il Porta a Porta cartoon con Travaglio, Santoro e il Berlusca. In definitiva, un gran casino irriverente e politicamente scorretto e scoordinato, ma gradevole, divertente e sufficientemente geniale.

Forse però troppa carne (e mostri) al fuoco, forse – come detto ieri dal Parenzo – troppo peperoncino nella pizza. Il punto è che la prima puntata di Radio Belva (flop di contatti, 670.000, con appena il 2,79% di share) potrebbe rimanere un cult-meteora, perchè i vertici Mediaset hanno deciso bigottamente di sospenderlo o, come da comunicato, di metterlo ai box. Si mormora però che il Berlusca abbia invece apprezzato l’anti-talk di Rete4, e ne abbia richiesto uno spostamento nella rete-young del Biscione (Italia 1). Cruciani e Parenzo hanno comunque ottenuto l’obiettivo minimo, quello di creare (e sfasciare) un nuovo anti-format fuori dagli schemi della tivvù italica. Anche se il vero vincitore della puntata è quella belva mitologica e permalosissima di Vittorio Sgarbi, che è riuscito nel suo intento di far abbassare la claire al programma appena nato. E’ la legge del coglione, chi di Sgarbi ferisce, di Sgarbi…

SCAZZO DEL VITTORIONE  – PARTE PRIMA
(Il finanziamento pubblico)
Cruciani: ma se ti sei battuto per esser nella lista per esser un nominato anche tu. Ti sei battuto per esser nella lista di Berlusconi ma non ti c’ha messo. Sgarbi: “Faccia di merda. Documentalo, ti denuncio. Ma ti piscio in testa! Faccia di merda. Diffamatore pezzo di merda! Ma guarda se devo sentire un cretino…Io ho fatto il partito della rivoluzione!” Poi il Vittorione esce dallo studio più per gaggismo che per vera incazzatura, per poi rientrarne immediatamente.
 
SCAZZO DEL VITTORIONE  – PARTE SECONDA
(Il diniego della “figa” di Forza Nuova)
ARRIVA LA PARIETTI AL TAVOLO CENTRALE, CUI VIENE INVITATO ANCHE IL VITTORIONE CHE, PERO’, SI PRESENTA CON UNA FASCINOSA BIONDINA CON LA CAMICIA BIANCA GRIFFATA “FORZA NUOVA”
Parenzo: Ma cosa fai porti la signorina di Forza Nuova? Sgarbi: “Fatti i cazzi tuoi. Fatti i cazzi tuoi. Vai, vai (rivolto alla bionda), dagli una sberla a questi stronzi”. Bionda FN (Alessandra): “Io adesso vi voglio menare (e tira due buffetti a Cruciani e Parenzo), mentre Sgarbi ne approfitta per tirar due cartoni sulla testa di Parenzo. Cruciani (rivolto alla bionda FN): “No, no, non rimanere, non ci piace la propaganda elettorale, vai sopra” … (poi la bionda si leva la maglietta col logo FN”) … Ma Cruciani non è pago: “Dai, torna sulle tribune, grazie, vai, torna sulle tribune”. E da qui parte l’ira funesta del Vittorione: “Stai qua, lascialo perdere quello stronzo. Macchè padrone, è uno stronzo qualunque, ma che cazzo è Cruciani? Stai qua. Non devi obbedire a uno stronzo. Lo stronzo è stronzo e tu rimani qua. Qua comando io. Non ordina di andarsene ti spacco la testa io, lei rimane qua! Non rompere il cazzo. Tu sei un povero coglione! Questo sei. Minimo, minimo, minimo! Lasciala qua! Sei un coglione fatto e rifatto. Nullo! (Cruciani lo inviata ad andarsene). No, non vado da nessuna parte. Rimango qua. Ti piscio in testa, ti piscio in testa! Il mio obiettivo è mandare in merda la vostra trasmissione, come cercate di fare con gli altri. Volete mandare in merda gli altri? Andate in merda voi! Io sono più bravo di voi. Vi mangio vivi! Non rompete il cazzo, rispettate la gente!  Lei rimane qua, dov’è il problema. Il problema è che sei un coglione! Diglielo anche tu (rivolto a Villaggio) che è un coglione, un coglione fascista! Loro rispettano la gente? (parlando con Annarella che cercava di tranquillizzarlo) Non vanno rispettati! Vanno mandati a cagare! Chiaro? E non me ne frega un cazzo neanche di te (rivolto alla Parietti). Non me ne frega un cazzo. Vedi come trattano la gente, e vanno mandati a cagare! Non me ne importa un cazzo neanche di te! Non me ne importa un cazzo di quello che dici.  Non dici un cazzo. Non me ne frega un cazzo di quello che dici. Voglio che ti dicano che sei una troia (alla Parietti) così vedi come ti trattano! Voglio che te lo dicano, non te l’ho detto io, te lo dica lui. Che te lo dica lui! Parietti: “Vittorio, fatti curare”. Parenzo: “Pubblicità”

 

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