Laura “Presidenta” Boldrini sarebbe passata agli onori della storia repubblicana come il peggior presidente istituzionale di tutti tempi. E pure di gran lunga, superando anche le gesta monegasche del signor Fini in Tulliani. Questo era già stampato sui libri. Almeno fino a sabato. Quando lo stregone della Rete Adolf Grillo ha pensato bene di riabilitarla. Totalmente. E pure con gli interessi della martire de nò altri.

Il video che Beppe ed i suoi hanno postato su blog e facebook (che in se’ non è nulla di che) ha avuto lo straordinario effetto boomerang di ripulire e sverginare d’emblée tutte le boiate dette e compiute da Laura in neppure un anno di legislatura lettiana. Dalle assurde giustificazioni agli attentatori, al finto buonismo sui clandestini, alla spocchiosità verso gli industriali nostrani, all’inutilità dell’inapplicabile legge-omofobia, alla follia patologia femminista, al bavaglio di internet, alle pressioni a Mamma Rai, e alle imbucate sui voli di Stato con tanto di boy-trolley. Questo e tanto ancora, in una gestione camerale che fin da subito si è dimostrata a dir poco “invadente” ed arci politica. Includento pure il palese e conclamato accanimento che suor Laura ha mostrato a pelle verso l’intero humus parlamentare grillino.

Tutto cancellato. Tutto smacchiato. Più o meno. O quasi. Merito di quella volpe guerrafondaia del Grillo nazionale, e dell’ennesima dimostrazione della ridicola fallimentare buffonata che è la Democrazia della Rete. Ancora, una volta di più, aberrante e distruttiva. Ma poi, cosa ti puoi aspettare dal popolo internauta se pubblichi un video dal ridente e provocante titolo“Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?” ? Ovviamente il peggio. Del peggio. Dalla zoccola alla baldracca. Dalla ladra alla pompinara. Dall’appecoramento al guinzaglio. E logicamente non mancano pure i classici imbecilli che la vorrebbe impegnata socialmente dentro un campo rom o in un villaggio nordafricano.

Una serie di insulti gratuiti e pacchiani che hanno costretto la direzione pentastellata ad eliminare ogni commento-contenuto anti Boldrini. Certificando così il grossolano, stupido ed elementare errore di comunicazione della banda-Casaleggio che, aizzando e caricando a pallettoni la propria base yes-man, ha finito per fornire un assist clamoroso e ghiottissimo alla “vittima” Boldrini. Che lo trasforma in rete in poco più di ventiquattr’ore, con l’ausilio benevolo e compiacente dell’amico pretino Fazio Fabio. “Potenziali stupratori”, “Vogliono solo distruggere”, “Vogliono spazzare via tutto”, “Il loro obiettivo è non cambiare nulla”. Fin troppo semplice per una pavoneggiante martire di professione scagliarsi con tutta la rabbia accumulata in due notti contro una mandria di grillini da una settimana ben oltre l’occhio del ciclone. Un giuoco da ragazzi, che Laura sfrutta alla perfezione, non lasciando alcunchè al caso. Ricalcando la ferma condanna agli “squadristi” five stars e riappropriandosi totalmente del proprio scettro istituzionale. Ma soprattutto della sua reputazione. Tornata linda, bianchissima, e addirittura popolare come non mai. Un’impresa titanica a cinque stelle, non c’è che dire.

Ora, dopo l’eccezionale autogol della premiata ditta Gianroberto che riesce a in un amen a far risorgere kaiser Laura e, dopo giorni di assoluta e ipertesa palude grillina, la domanda che si fanno i dotti beninformati addetti al lavoro è sempre la stessa e ricorrente. Tale spasmodica e pressante aggressione parlamentare e non, dai toni accesi, caserecci e strafottenti di tutto e di più può e potrà davvero portare ad una reale e concretissima deriva fascio-squadrista? No, ma con riserva.

La strategia di questi giorni porterà indubbiamente fieno nella cascina elettorale di Grillo, che monta e continua a cavalcare l’anti-tutto politico. E’ però anche vero che tra le fila pentastellate in non pochi si stanno demandando seriamente a cosa porti tutto questo infinito ostracismo pseudo-rivoluzionario. Ed il punto è proprio questo. Qual è
l’obiettivo finale. La linea ufficiale 5 Stelle è quella di arrivare al 50+1, per governare senza Casta ne’ inciuci “mafiosi”. Ma questo, lo sanno bene anche in Rete, va ben oltre l’impossibile. E manco auspicabile dal quartier generale genovese, dove i due Kapo-belìn (ed i loro inserzionisti) fanno gli scongiuri a che non si arrivi mai e poi mai in quel di Palazzo Chigi.

La tattica demolitrice e demonizzante di tutti coloro che cercheranno di mettersi di traverso alla verità dogmatica e rivelatrice grillina è destinata a proseguire all’infinito. Questo è poco ma sicuro. Almeno fino a quando il Blog non li separi. Con tanto di falò e colpi di post-soviet verso chi si permetterà di esprimere la benchè minima e seppur legittima opinione-critica pentastellata. Ed è per questo che, come è d’uopo che accada in ogni democrazia parlamentare elettiva, la differenza la dovrà fare la politica dei fatti. Quelli veri e tangibili. Se cioè Italicum, Renzie e qualche altra mezza riforma sarà scandita concretamente, beh allora la gente potrà premiare chi realmente ha saputo cambiare le regole di quegli eterni e stucchevoli giuochi medievali di palazzo. Altrimenti trionferà ancor di più il rigetto e l’anti politica. Quella più gorda, folle e sboccata. Sempre con più rabbia. Sempre con maggior ferocia. E con quella spocchia popolana autolegittimante che giustifica qualsiasi atto verso i Brutti, Sporchi e Cattivi. Violenta, vile, squadrista.

 

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