E’ nato intorno alle cinque di oggi pomeriggio il Monti I, che è il venticinquesimo Presidente del Consiglio, e che guiderà il governo della Repubblica numero sessantadue. E che più tecnico non si può. Essì, perchè le ultime riserve trasversali Pd-Pdl hanno bruciato anche le residue nomine politiche, quelle di Giuliano Amato e Gianni Letta.
Poco male, anzi bene. Perchè non era e non è concepibile che nel nostro Belpaese, quando le cose iniziano ad andar storto, ci si debba sempre e solo affidare a quel mezzo busto di mister Amato, con alle spalle non una, non due, bensì cinque legislature, da Craxi a De Mita, da Andreotti a D’Alema, da Goria a Prodi. Fargli fare anche la terza Repubblica sarebbe stato francamente troppo. Parte dunque l’esecutivo Bocconi-Bce, il governo dei tecnici, ma anche quello degli esperti. L’età media è elevata, sessantacinque anni, ma questo è solo un dettaglio, una mera etichetta. Due i superministri: uno è lo stesso SuperMario che si pappa pure lo scranno dell’Economia, l’altro è l’uomo-Intesa, quel Corradino Passera dalla crapa pelata alla Bersani, che avrà per sè sia lo Sviluppo Economico che le Infrastrutture. Da lui ci si attendono politiche di rilancio e grandi opere. Perchè è dal ventennio fascista che non ne facciamo di serie e di poderose. Con buona pace degli anti-Tav e degli ecologisti al caviale. Dai nèn, Passera.
Tre le lady di ferro, tutte in dicasteri decisivi e determinanti per far uscire lo stivale dal suo ingessato medioevo cronico. La prima è Elisa Ferrero, stimata docente in quel di Torino, cui viene assegnata la pesca del Welfare, dove sarà obbligatorio dare uno slancio definitivo al mondo del lavoro italico, proiettandolo verso una via sempre più flessibile, ma meritoria. Dovrà lottare parecchio con e contro le parti sociali, ma dovrà tirar dritto. Alla Giustizia ecco Paola Severino, donna di magistratura, a cui spetterà uno dei compiti più complicati, quello cioè di far ripartire, dopo decenni di sonno, la debordante ed inconcludente macchina giudicante. E’ necessaria l’eliminazione di un grado di giudizio, ma anche una netta separazione delle carriere, e servono pure alcune centinaia di carceri. Tanti auguri. Agli Interni, infine, finisce la Thatcher del Belpaese, l’ex prefetto Anna Maria Cancellieri, esperta di commissariamenti comunali, dopo le importanti esperienze a Parma, ma soprattutto Bologna, dove è stata parecchioapprezzata per il suo rigore e per la sua concretezza. Della serie “Sono Wolf, risolvo problemi”. Può star tranquilla allora signora Cancellieri, perchè questi a Roma non mancheranno certo. E ci regali finalmente una legge sull’immigrazione clandestina che sia applicabile, per davvero. Con fermezza. Ma anche con la forza, se servirà.
Non ci resta allora che aspettare e di vedere all’opera SuperMario, l’uomo della provvidenza, l’uomo che è venuto dall’Europa per aggiustare il pianeta Italia. L’uomo del Monti, che ha detto sì. E che lo possano dire in massa anche deputati e senatori. Per quello che sarebbe il nuovo e vero miracolo italiano.
Melloni… sei il più Retorico
Caro anonimo (ma non troppo), già l’essere in uno stato di “Er Più” mi inorgoglisce e mi rende assolutamente esclusivo. E invincibile…