Iniziava a mancarci, Carlone il censore Bellimbusto Giovanardi. E ci mancavano come il pane le sue uscite in salsa solenne ed austera. Fuori dal tempo ma, soprattutto, fuori dal vaso. Eh sì, perchè il dentierone della Ghirlandina quando si lascia andare, quando viene incalzato e stuzzicato radiofonicamente, la spara sempre assai grossa. E non ce la risparmia mai, la boiata del giorno. 
 
Facendo sollevare il solito polverone di inutili polemiche che non fanno che accrescere in Lui il convincimento di essere nel giusto. E di crederci davvero. Così il mastodontico giurassico modenese se ne esce per l’ennesima volta con il suo cavalluccio di battaglia, quei gay, lesbiche ed omosessuali in genere che non riescono proprio ad andargli giù per quella trachea mammuthiana che si ritrova. All’ottima ma prevedibile domanda su che effetto gli potesse fare la visione di due ragazze che si baciano alla stazione, il Nostro risponde secco ed ironico come non mai, controdomandando: “A lei che effetto fa se uno fa la pipì per strada?”. Alludendo ovviamente al fastidio viscerale ed urinario che prova ogni qualvolta vede due lesbiche lasciarsi trasportare, anche solo minimamente, dall’affetto ed il sentimento che le accompagna e le sopraffà. Sentendo l’impellente bisogno monastico di avvertire la Buoncostume. 
 
Ora, alle pisciate fuori dall’urinario del giudice educatore Carlo PACS Giovanardi ci siamo abituati da tempo, ed oramai non fanno neppure più notizia le sue costanti richieste di autority e controlli antidroga estesi fino ai mercati ortofrutticoli rionali. Ma che il sommo pubblico ufficiale della decenza urbana sia arrivato a prendersela anche con quel residuo di gradevolezza e leggiadria seduttiva che è rimasto nelle sudicie e ben poco sicure stazioni italiche, beh questo ha certamente permesso all’ex sottosegretario crocescudato di scalare ogni posizione nella speciale classifica de “La cazzata del giorno”, regalandogli con pieno merito il primato solitario. Per distacco, oltretutto.
 
Provi allora ad immaginare quel che noi stiamo provando, caro senatore Gestapo Giovanardi, e all’orticante fastidio quotidiano che patiamo nel sapere che ogni giorno parte dei nostri sudati e sofferti danari vanno di diritto nelle tasche di un puritano di terzo pelo che vuol mettere l’antidoping a Piazza Affari e suddividere la razza italica in base ai propri gusti sessuali, fisici e religiosi. Altrochè pipì per strada, qui si tratta di vomito e defecatio isterica.
 
La prossima pensata che sarà allora, egregio Carlone, un divieto costituzionale ai gay di poter accedere ai parchi pubblici negli orari diurni e durante il weekend? O magari la creazione di una guardia anti-lesbo volta a stanare le indecenti donzelle che si permettano di amoreggiare nel suolo nazionale? Poi, già che ci siamo, caro gerarca del pudore, potrebbe anche ideare una speciale divisa d’èlite omosessuale, con simbolo a sei punte e recinzioni esclusive circoscritte. Così finalmente li potrà identificare tutti. E schedarli.
 
Alla prossima puntata del Giovanardi del giorno. In Parlamento, ma anche nel bar sotto casa…
 
 
 
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