Nessuna delle tre formazioni che avevano mostrato i muscoli alla sesta è stata capace di ripetersi. Dopo la sbornia di reti del weekend scorso, le aspettative per la settima ed ultima d’Andata I erano certamente di ben altro calibro. Ma tant`è, tanto tuonò, che non piovve. Molto fumo e poco arrosto al Livello57 nel big match di giornata tra le capoliste Delly-Mino. 

Le due formazioni si confermano in condizione, ma nessuna trova il colpo del k.o., rimediando al contrario parecchie insufficienze. Tre ingressi dalla panchina per il Mazzetto (Mazzo Geppetto, ndr), anche se è Mino-Vagante a mangiarsi i callifughi per il mancato Morticiamauri. Odoardo ringrazia e supera la ciurma in surplass, come ai vecchi tempi capelliferi che furono.

Le tinte nerazzurre di Ranocchia e Palacio firmano il successo casalingo sul sempre più depresso Cipolla, che non riesce ad inanellare quelle due vittorie consecutive che l’anno addietro erano la regola minima sindacale. L’occhialuto puzzolente tenta invano di rimescolare le carte con il burbero De Jong e Aquilone Aquilani, ma il goal è pura chimera. Pirotecnico e roccambolesco 3-3 tra Lodi (III) e Ciccio Mlòn, con il primo che per l’ennesima volta non riesce a capitalizzare il fattore-casalinguo. E’ proprio la matricola a dover recitare il mea culpa de l’oca pronobis. Pagato carissimo l’esordio dal primo di SangueMarchese (voto 3 spaccato) a discapito di Abbacchio Abate. La scelta del Lodi ucialìnrivela quanto perplessi e restii siano ancora gli stessi milanisti nello schierare i loro beneamati beneamini. Il campionato è appena al primo giro di boa, ma paiono già troppi i punti lasciati per strada dalla New Entry de no’ altri.

Il Près tuttavia conferma quanto di buono fatto fin’ora, mostrando la solita solidità in difesa, e rimanendo aggrappato al pareggio grazie ai bolli dei mediani d’attacco, zòca plèda Cambiasso e pungiballLjajic. É rimasto nel cilindro del Direttorissimoil buon Domizzi, difensore col vizio del gol e dalla cucina godereccia; che Mlòn in settimana l’abbia visto grasso ticcio?! Bah.

Condito da qualche fischio, infine, il derby degli smilzi, con Talamone (contratto con la Bmw congelato fino a Natale, ndr) che ospitava il fanalino Piero Pirolandia. L’1-1 finale è specchio di un match scialbo e squallido che si è infiammato soltanto sul finire con la doppietta ininfluente di bimboLamela. Un punto a testa che non accontenta nessuno, ma che può essere da incentivo per il prosieguo della maratona. Ma anche no. Lazzari accarezza l’amplesso, ma il “2” di Matto Fernandez gli fa ristendere il condon. Per il Pirellonecentese alla fine è un punto d’oro, vista la mediocrità complessiva mostrata. E il cucchiaio di legno rimane saldamente nelle sue energiche e pirulentimani.

Si potrà dissertare per altre giornate sul continuo accavallarsi alla testa della classifica, ma forse è giunto il momento di aprire il dibattito, schietto e senza etichette, come ci piace a voi. Davvero questo campionato ad 8 squadre – certamente più emozionante e punto a punto – esprime un livello medio più alto a quello della scorsa stagione? Si pensava che in un torneo ad 8 fosse troppo semplice allestire corazzate all’insegna del gol facile, mentre spesso e volentieri lo spettacolo e le marcature latitano assai. Che la colpa sia della mediocrità palesata nel campionato italico, oppure è la scarsezzainsita nei fanta-selezionatori a fare la differenza in negativo? Il sottoscritto, come da anagrafe contrattuale, rimane nel Dubbio. A voi, esperti e navigati mestieranti fantacalcistici, l’ardua e salvifica sentenza.

 

V.Del Dubbio, opinionista senza opinione

 

 

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