« Il no a Miss Italia è una scelta moderna e civile … Ho espresso apprezzamento alla presidente Rai Tarantola … Solo il 2% delle donne in tv esprime pareri, parla. Il resto è muto, a volte svestito … Le ragazze italiane debbono poter andare in tv senza sfilare con un numero. Hanno altri talenti … Ma questo è solo l’inizio …  Mi auguro che faccia da calamita a tutte le altre tv e network »

Laura “taleban” Boldrini, covegno alla Camera del Lavoro (MI)

 

Primo: l’onorevole Boldrini – purtroppo le capita di sovente – non c’ha capito un cazzo. La Rai lascia Miss Italia non per futili ed inesistenti motivi bigotto-moralistico-culturali, ma perchè non è più un prodotto commercialmente competitivo, che il mercato non recepisce più come un tempo. In pratica, nun fà ascolti e gli sponsor nun cacciano più li sordi.

Secondo: le ragazze italiane sono molto più emancipate dell’onorevole Boldrini (lo so, non ci vuole un granchè), e col loro corpo, i loro visi, la loro favella, e pure con quelle loro coccarde spillate al fianco delle loro indipendentissime tette, ci possono fare e ci faranno sempre quello strafottutissimo cavolo che gli pare. Perchè non vengono minacciate da un plotone d’esecuzione ceceno. E perchè qui, sia ben chiaro, non siamo a Kabul.

Terzo: lo sa, nostra madre badessa Boldrini, che fare la modella, e sfilare alle passerelle in generale, rappresenta un lavoro oramai conclamatissimo (forse anche superato, se proprio) e assai lautamente pagato? Che vi è di sì tanto disonorevole nel mostrare le proprie forme e sostanze camminando sinuose ed in maniera leggiadra con quell’arte nobilissima che solo loro sanno mostrarci. Che vi è di sì tanto discriminante nell’apporre un numerino di riconoscimento ad una legittima e mondana selezione di lavoro pubblica? E poi chi caspita lo dice che un lavoro dove si parli e si esprima sempre e comunque le proprie opinioni (magari un po’ alla cazzo, e magari ogni giorno su Twitter) sia più nobile, edificante, educativo e culturalmente innovativo piuttosto di una lucida, professionale e bellissima sfilata a bocca cucita?

A lei non è mai capitato – illustrissima Presidenta – di competere lealmente e sportivamente per raggiungere uno dei traguardi della propria esistenza?  Beh, probabilmente in quel giorno anche a lei, come agli altri (oh, non sia mai) è stato appiccicato un banalissimo numerello progressivo da “fila de nò altri”. E, ci faccia capire allora, tanta enfasi da prestazione da cosa capperi è data? Non sarà mica gelosa dell’appariscenza e della magnificenza dei corpi e delle gambe della bella giovinezza italica al femminile – tanto autonoma quanto cazzuta – che sa darsi  da fare liberamente per un’onorevolissima comparsata tivvù, per una copertina patinata, o magari sì! anche per far la velina, ma che sa farlo con le proprie armi, con la propria testa, con il proprio cervello. Scegliendo indipendentemente ciò che vuole e desidera. Libera di mostrare culi e natiche a chicchessia, e di darla – se le pare – al miglior produttore offerente. Senza dover chiedere il permesso a suor Proibizione, e nè tanto meno fornendo alcuna giustificazione pseudo buonista moralizzante degna del peggior Afghanistan talebano.

Ce dica la verità, a Boldrì, je rode talmente tanto perchè ste regazzine se guadagnano da vive senza aprì bocca. Invece a lei – pè farse notà – je tocca de dì un sacco de fregnacce tutti li santi giorni. Altrimenti nun se la fila proprio nessuno. 

“A volte è meglio tacere e sembrar stupidi, che aprir bocca e togliere ogni dubbio” (Oscar Wilde)

 

LA “TALEBANA” BOLDRINI

 

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