Ti sei sempre dichiarato un uomo del popolo, oltre che artista del mondo dello spettacolo. Perchè un elettore dovrebbe votare te piuttosto che un politico di professione?
Perchè il politico di professione ci ha distrutto. Mentre io ho subito il politico di professione. Come l’ha subito il popolo. Il buon politico dovrebbe essere colui che usa il buon senso, amministrando come un buon padre di famiglia. Un padre che va a giocare tutti giorni alle slot machine non è un buon padre di famiglia. Come i nostri politici, che hanno fatto l’abbuono alle slot machine. 90 miliardi di euro, te ne rendi conto?! Soldi rubati! Con cui si sarebbe potuto tranquillamente gestire con le banche l’accesso al credito, con cui far ripartire l’Italia.
Ho trovato geniale il tuo slogan elettorale dove dici “Io so’ dimagrito, ora tocca all’Europa”
No, quello non è mio, è una burla che gira in Rete, io non c’entro assolutamente nulla con questo slogan.
Spostandoci sull’attualità, sabato avrai certamente visto lo scempio dell’Olimpico, con Genny ‘a Carogna e il tifoso romanista che ha sparato. Che idea ti sei fatto?
Non chiamiamoli tifosi, perchè non sono tifosi. Questi non hanno squadra, questi sono solo delinquenti. Punto. Chi spara non è un tifoso, è un delinquente. 
Come risolveresti il problema della violenza degli stadi?
Io farei lo Stato. Se vai allo stadio e sbagli, poi devi pagare, subito, come fanno in Inghilterra. Lì’ c’è il giudice dentro lo stadio, per cui se compi atti da delinquente, ie individuano, ti processano e ti carcerano immediatamente. Punto.
Il fatto che in Italia non c’è la certezza ne’ del reato, ne’ della pena. Ma ti pare un Paese normale in cui Genny ‘a Carogna va allo stadio? Ahò ragà ma che cazzo stamo a dì?! Hanno fatto la tessera del tifoso, hanno fatto il Daspo, e questi fanno ancora come gli pare. Questo significa che lo Stato fa lo scarica barile e non vuole controllare, vuole demandare ad altri di controllare. Vuole che io tifoso che vado allo stadio a vedere la partita devo pure controllare quello che sta seduto di fianco a me. Ma a me che me ne frega?! Io voglio solo veder la partita.
Oggi Alfano ha dato il Daspo per 5 anni anni a la Carogna. Non ti pare un’ipocrisia a fini elettorali?
Certo che è una boutade elettorale. Io davo 5 anni di Daspo ad Alfano, e pure a Renzi, che fa il Presidente del Consiglio e va a fare il tifoso. Non puoi andare all’Olimpico, sapere che hanno sparato, vedere quello che è successo e startene lì per un’ora e mezza senza far nulla, li mortacci tua! Te ne devi annà, scandalizzato. Tutti a casa, e la partita non si gioca. 
Quindi comanda ‘a Carogna?
Non comanda nessuno. Lo Stato non c’è più, non esiste. La polizia non può reagire, e se reagisce viene pure condannata…
Io sono andato allo stadio migliaia di volte, in mezzo agli Ultrà della Roma. Al massimo si cantava “Juventini bastardi!” e loro rispondevano “Romanisti di merda!”, poi tutto finiva lì, e si tornava a casa. Invece oggi ti impediscono pure di cantare questi cori di sfottò, perchè li considerano offesa. Ma l’offesa vera non sono i cori, sono gli striscioni, come quello contro Superga, che ha infangato i morti. L’offesa è giocare una Coppa di Campioni con 19 morti sul campo. L’offesa è giocare la partita di Coppa Italia di domenica. Quella è la vera offesa. 
Se non facevi giocare la partita avresti avuto 20-30.000 persone che ti avrebbero sfasciato la città…
Il punto è anche che la cosa è stata gestita molto male dal Questore di Roma. Perchè non si sarebbe dovuti arrivare a quel punto. Bisognava gestire due entrate per ciascuna tifoseria, una per i tifosi del Napoli, l’altra per quelli della Fiorentina. In due momenti differenti. Così come il deflusso di uscita. Una curva si faceva uscire mezzora prima, l’altra mezzo dopo. Semplice. Invece domenica è stata gestita malissimo. Bastava il buon senso…
Fabrizio, vorrei chiudere nel ricordo di quello che per me è stato un idolo giovanile, scomparso da poco. Angelo Bernabucci. Tu lo conoscevi bene vero? 
L’ho conosciuto da ragazzino, a tredici anni, nella mitica officina di mio zio, dove ho iniziato a lavorare, e poi a intraprendere la carriera di attore. Lui era un cliente di mio zio, era un libraio, un rappresentante di libri. Angelo era soprannominato “Dentino”, per la prominenza dei due denti centrali. Era un grande. Solare, sempre allegro e davvero simpaticissimo. Poi pensa che non si è mai voluto sposare… 
Non ho voluto speculare sulla sua morte, neanche su Twitter, perchè, avendo fatto un film insieme a lui (Fratelli d’Italia, ndr) poteva sembrare che volessi approfittarmene per farmi pubblicità elettorale. E non mi piaceva. Perchè io sono una persona leale e pulita.
Ma sei stato tu quindi a lanciarlo?
No, noooo.. Magari. Io non ho mai lanciato nessuno. E’ stato Verdone, che frequentava anche lui l’officina di mio zio. Manco me stesso mi son lanciato… M’ha lanciato Verdone pure a me. Anche se comunque io c’ho messo del mio, avendo iniziato ad appena 18 anni. E dopo 32 anni sono ancora qui… Il punto è che, nel mondo dello spettacolo come nella vita, se prendi l’autobus e ti comporti bene, arrivi al capolinea. Altrimenti, se ti comporti male, scendi alla fermata prima… 
Qual è il tuo film  che ricordi con più affetto?
Certamente il primo, “Acqua e Sapone”. Un’emozione incredibile, e poi lavorare e recitare con Verdone, che per me era e rimane un’assoluta icona del cinema italiano. Carlo era un grande, mi ha dato fiducia da subito. E poi, se ancora oggi sto qua, vuol dire che qualche cosa, bene o male, bella o brutta, nel cinema e nella televisione italiana, ho fatto pure io…
Prima di salutarti, dimmi una cosa, sincero. Ce la farai?
Ehhmmm… Se ci fossero meno paletti da scavalcare, meno ostacoli da superare, anche da chi è nella mia stessa zona, nel mio stesso collegio, ti direi di sicuramente di sì. Il fatto che in tanti hanno paura della mia candidatura perchè io sono schietto e sincero, e dico le cose come stanno, senza tanti fronzoli e giri di parole. Mentre c’è gente che ha sempre fatto questo (il politico, ndr) di lavoro. Questi hanno sempre mangiato in questo mondo, e se dovessero non essere rieletti e andarsene a casa, dimmi tu che cazzo vanno a fa’?!  Si troverebbero a 45-50 anni senza sapere più che fare… Abbiamo creato nuovi esodati. E’ questo che stanno cercando di evitare, perchè hanno paura…

 

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