Sei mesi larghi. Lunghissimi. Tanto è passato dall’elezione del Governo della Svolta. Che al principio era la Svolta Buona. Che dopo si è tramutato nei I Cento giorni. Che poi ha aggiunto uno zero, attestandosi a mille. E che oggi si legge chiaro e tondo con 2017. Anno Uno renziano. O se volete Passo dopo Passo. Che è la nuova mirabolante e diabolica diavoleria propagandistica dell’infinito corredo dell’annunciazione targato Renzux 2.0

Ancora appelli. Ancora annunci. Ancora slides contro slides versus pdf draftati. Dal pesciolino rosso al Buon Esempio, da “Venghino signori venghino” all’Economia Svolta, dalla settantesima settimana decisiva per l’abolizione delle province alla famigerata Buona Scuola. Con in mezzo tanto meraviglioso cabaret da Emiciclo che manco il miglior Crozza nella sua massima versione agghiaggiande. Dalle ospitate “istruite” nelle scuole italiche – con tanto di canti, “clap & jump” e Istituto Luce – alle faccine Mr beennate del primo G7 de nò altri. Dal bottone allacciato in vita alle conferenze metà english e metà supercazzola. Dalla cannibalizzante campagna europea al cappotto del 40+2. Dall’estate parlamentare aperta anche di notte alla ripicca del gelato economist. Da mille euro. Sul nostro conto.

E poi tanta, e tantissima presenza pubblica. Nei salotti radio televisivi. Sulle strade romane con bici al seguito. E pure a Forte dei Marmi. Sempre disponibilissimo all’incontro umano-social. Sempre con la battuta elargita e prontissima. Sempre col sorriso griffato Been. Sempre coi nèi, ben accesi. Anche di giorno. Con l’immancabile selfie sotto braccio, e in ogni occasione. Allo stadio come al bar sotto casa. Dal Papa come sul bagnasciuga. In missione internazionale come in ciabatte, bermuda e bucket gelato. Tanto che c’è chi addirittura ne ha contati oltre mille – di autoscatti – da quando il Nostro si è insediato a Palazzo. E magari era a quei 1000 cui alludeva su Twitter, altra sua quotidianissima vetrina arci mediatica e ossessivo-compulsiva. Che pratica prima di colazione, lavoro e nanna, ed almeno altre tre volte dopo i pasti. A stomaco pieno, ovviamente. Di annunci, proclami, slides, draft, cotillons e ricchi premi.

E la ciccia? E il nocciolo? E il gustoso e morbido cuore Lindor? Cioè in pratica tutto il concretissimo e tangibile di questi sei mesi sei di accattivante e sardonica presidenza giovine e renziana? Nulla. O poco più. Niente. Con ottanta euri in più. Manco universali. Manco indeterminati. Tutto qui?! Ma davero? Cioè, la memorabilia dell’esecutivo più sprint, sbarazzino, rivoluzionario e decisionista della storia repubblicana ha prodotto solo una mancia(ta) di pochi danari distribuiti a pioggia anche per farsi un (bel)po’ di campagna elettorale legittimandosi dal mancato voto democratico?! Sissignori. Proprio così. Più o meno. Con un Senato in più, e un Cnel in meno.

Vogliamo metterci una mezza e ancor monca riforma della PA con annessi pagamenti dei debiti della stessa? Mettiamoceli. Ma il risultato non cambia. Non cento, bensì oltre 180 lunghissimi giorni di promesse non mantenute, di appelli fumosi e mai realizzati, di impegni presi e lasciati cadere nel selfie più ostentato e strafottente. In un’unica parola, nientalismo. Come asseriva il Crozza. Mentre tutti noi o quasi lo si prendeva come mera ed esilarante battuta da mero ed esilarante cabaret. E invece era la realtà. Pura e illusoria. Attuale e forse anche a venire. Nei prossimi 1000 giorni profetizzati. Fino a quell’eterno 2017, odissea italica e ultima scadenza da presa dei fondelli targata Renzie. Tanto per allungare il brodo e dilazionare la strabiliante propaganda del cinguettio di Palazzo Chigi. Tanto per garantirsi lo scranno fino a fine mandato. Strafottendosene assai dei cento giorni, della Svolta, e da domani anche del fantasmagorico quanto vacuo Passo dopo Passo. Mentre il Paese affonda insieme a Mare Nostrum. Mentre mille sono invece le aziende che chiudono ogni giorno. Per davvero. Mentre la disoccupazione sfiora quota 13. Mentre dopo 60 anni riappare l’incubo deflazione. Mentre l’Europa continua a darci i compiti, e a prenderci pure per il gelato. Mentre casta, spesa pubblica, gerontocrazia e sprechi folli continuano a moltiplicarsi. Mentre Pompei cade a brandelli davanti ai bagarini abusivi. Mentre i bronzi di Riace marciscono a zero euro nella ridente Calabria saudita. Mentre il Sud continua a sprofondare nella mafia e senza commissario. Mentre i “colletti bianchi” si pigliano appalti, Expo, e il Nord tutto. Mentre scivoliamo al 98mo posto nel download domestico. Mentre la giustizia fa scappare i pochi investitori rimasti. Mentre i giovani fuggono, anche in Spagna. E mentre Razzi e Salvini sbarcano in Corea. Accolti e trattati come veri e propri capi di Stato.

 

La Svolta Buona: come è andata a finire? Due riforme e mezzo su 20

  • Nuova legge elettorale: pastrocchio ancora in via di definizione, come volevasi dimostrare.
  • Riforma del Senato: come sopra, con la super Casta dei “vecchi” già arroccata ed organizzatissima.
  • Abolizione titolo V e Province: in teoria c’è, ma solo perchè non si votarà più per rieleggere i consigli. Di fatto, rimane tutto e più di prima. Settantesima settimana decisiva per la loro abolizione…
  • Abolizione del Cnel: c’è.
  • Autorità sulla corruzione: fumo era, cenere è diventato.
  • Asta auto blu su E-Bay: eravamo rimasti a 6. Magari saranno raddoppiate. Ma la bufala delle 100 rimane tale.
  • Sblocco totale del pagamento dei debiti della PA: non pervenuto.
  • Crediti alle PMI: chi gli ha visti. Chiudono 1000 imprese al giorno.
  • 3,5 mld per le scuole sicure: bah.
  • 1,5 mld per la tutela del territorio: what?
  • Sblocco di 3 mld dai fondi europei: nein.
  • Una casa per tutti: vedi Imu-Tasi.
  • Irap -10% per le aziende: sempre per quella storia delle 1000 aziende che chiudono la claire.
  • -10% del costo energia per le imprese: idem con patate.
  • Bonus 80 euri: c’è.
  • 1,7 mld per dar lavoro ai giovani: prego?
  • Credito d’imposta per giovani ricercatori raddoppiato: non ne abbiamo traccia, noi.
  • 500 mln per imprese sociali: pending.
  • Job Act: in parte c’è. Ma solo il decreto Poletti in materia di assunzioni di apprendisti, innalzamento del tempo massimo in cui si può lavorare con contratto a tempo determinato (3 anni con 5 proroghe al massimo). Tutto il resto è buio.

 

La  #SvoltaBuona di marzo

 

Una riforma al mese. Chi le ha viste?

 

 

I 100 giorni di Renzi

 

 

Gelato, giustizia e grandi opere

 

Il sito “Passo dopo Passo”

 

 

 

 

 

WhatsApp chat