Non poteva essere, sarebbe stato un smacco clamoroso nell’anno delle celebrazioni del Ventennio. Sarebbe stato il vero dramma fantacalcistico, l’abisso da cui non si risale, l’inizio della fine di un sogno che va avanti da due decenni. E invece no! Non poteva e non doveva essere, e così non è stato.
Siamo, eravamo e saremo sempre Dieci, e chè cazzo!
Allora, con brevità che non mi contraddistingue, ecco a voi i Magnifici dell’edizione ventesima:
 
IL SULTANO:
La volpe, o meglio, la iena delle aste di rigore. Unico punto debole: è calato 25 kili. Terrà botta?
 
DELLY:
Tanto astuto quanto compassato, una vera e propria sfinge, imbattibile nei tète à tète. Inossidabile.
 
MINO:
Camaleontico e mutabile quanto i suoi soprannomi. Grande tecnica, molto fumoso. Mino-vagante.
 
LEO:
Distratto e principesco. Condensa grandi momenti a pause infinite. Sulle nuvole, ma sempre temibile.
 
MELLO:
Monsieur le president. Il rilanciatore, non sempre premiato. A digiuno dal giubileo. Vuole il riscatto.
 
LATTE+:
C’è e non c’è, ma poi la luce la vede sempre. Sotterraneo, ma sempre in 1a fila. Il nostro Brad-Pitpull.
 
PIRO:
Massiccio ed imponente, poi buono e scaltro. Manca però di continuità. Il Salvatore della Patria.
 
NICOLA:
Lo stappatore, oggi anche uomo-clessidra. Temerario ed esilarante. Un osso molto duro.
 
CIPPI:
L’uomo-lercio, una sicurezza per tutto il gruppo. Lancia dall’oltretomba, ma c’è. Dormiveglia presente.
 
LL (LUPO):
E’ il mister X del ventennio. Senza apparire in pubblico, è già un idolo. Provare per credere.
 
 
Buon fantacalcio a tutti, e che vinca l’atleta (as fà par dìr) più maridevole.
 
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