E’ il personaggio del momento. Con ampio margine rispetto agli inseguitori. Vito Sciagura Crimi ne ha fatte e ne sta combinando di tutti i colori, addirittura oltre le previsioni più goffe ed impedite attribuite alla banda Five Stars.
Le sue prodezze balistiche al Senato (ronfo con fauci fatue), la sua esilarante avversione epidermica verso i giornalisti (mirabili le sue fughe spazientate), oltre alla sua ineguagliabile presenza scenica tra l’impacciato ed il comico consumato, ne hanno fatto uno dei più grandi soggetti mitologici dai tempi della costituente.

E così, era d’uopo e categorico celebrare  le paraboliche gesta dello scoordinatissimo Vito – che suda e fatica come un giaguaro a tener in piedi l’unanimità dei cocci grillini al Senato – con l’immancabile mlònsomiglianza de nò altri. Il capogruppo più sgangherato della storia repubblicana diventa – da oggi –  il fumettistico Bubu-Crimi di Palazzo Madama.

Riso tonto da cartone animato, bocca semi aperta in stile beota, fisionomia facciale e collare buffa e pacioccosa, e quell’occhio semichiuso che ricorda come non mai l’indimenticato orso Bubu, amico inseparabile di Yoghi. Barba e occhiali fanno da cornice boscaiola, e l’unica vera differenza appare il grande e pacchiano papillon che il simpatico mammifero porta sempre con sè attorno al collo rigonfio. Se non è zuppa, è pan grillino.

Onore a te, Bubu-Crimi. Capogruppo (di sventura) impareggiabile.

 

 

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