Lecce-Carpi finisce 1-1. Gli emiliani volano nella cadetteria, i pugliesi piangono, e capiscono quanto sia dura tornare alla svelta nel calcio che conta. Ma dagli spalti non conoscono il significato della parola sportività. E iniziano la loro beota guerra personalistica contro ogni cosa. Contro gli steward, massacrati di botte. Contro i giuocatori, rincorsi fin negli spogliatoi (pace all’anima loro). Contro le inermi telecamere Rai, sbriciolate per non far torti a nessuno. E ovviamente contro le poche ed inadeguatissime forze dell’ordine, che ci lasciano un jippone mezzo incendiato. Il Via del Mare è in totale e completo controllo di un centinaio di delinquenti giallorossi. Come e peggio di Beirut. Ma alla fine – vedrete – a parte i poveri inservienti di bordo campo e qualche poliziotto ammaccato, non ci rimetterà nessun’altro.
Allora, scettici e benaltristi de vò altri, che pensate che l’essere ULTRAS rappresenti solo e soltanto una forma indispensabile ed utilissima di aggregazione sociale. E a voi tutti che credete che sia giusto e doveroso far dei distinguo tra Ultrà e Ultrà, e che quello della violenza negli stadi rappresenti soprattutto un problema di ordine pubblico. Voi, e sempre più Voi, siete quindi ancora veramente convinti e convintissimi che il progetto ULTRA’ VATTENE non si debba adottare già da oggi per direttissima e che non rappresenti sempre e ancor dippiù la sola e necessaria soluzione, categorica ed impegnativa per tutti?