Ad oggi la produzione di energia elettrica in Italia è ottenuta quasi totalmente utilizzando combustibili fossili come petrolio e carbone importati dall’estero, e a tal proposito la UE ci ha imposto di rendere l’energia prodotta sempre più pulita. Il governo italico – opposizione grillina compresa – ha prontamente risposto travestendo il paese di verde, accogliendo, promuovendo e finanziando la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con incentivi, al grido di Energia Pulita! Basta Petrolio! E’ colpa di Berlusconi! Quest’ultima è stata detta talmente tante volte che riecheggerà nei secoli per tutta la nostra beneamata pianura padana. Dietro l’apparenza ambientalista si nasconde però il solito mega pacco all’italiana.
Fotovoltaico senz’usta. L’idea dello Stato era quella di garantire un incentivo economico per permettere a tutte le famiglie di installare qualche pannello fotovoltaico per l’autoproduzione elettrica sul proprio tetto. Ma si era dimenticato di porre un limite. Così, da un buco normativo, è nato un mondo di imprese di ingegneria ambientale che si procacciano terreni con l’unico scopo di far soldi senza pensare alla sostenibilità. Così, da un momento all’altro spuntano nelle campagne ettari di pannelli fotovoltaici a terra che garantiscono grandi produzioni elettriche, grandi incentivi ed infine grandi danni ai terreni, all’agricoltura e all’ambiente tutto.
L’affare è semplice. Il proprietario terriero (in gergo “il contados”) riceve più soldi affittando terre alle imprese rispetto a quelli che riceverebbe affittando a coltivatori o coltivando lui stesso. E accetta la proposta. Chiaro. L’impresa Italiana progetta e realizza l’opera per conto di un investitore estero, incassando la parcella. L’investitore estero paga l’affitto al contados con l’incentivo che incassa, e dopo qualche anno ha già ammortizzato l’investimento, cominciando a guadagnare. Infine, una fideiussione bancaria copre i costi di smaltimento dei pannelli a fine contratto. E il gioco è fatto.
Tutto bellissimo e legale, ma l’ambiente è passato da protagonista a parte lesa. Perché la terra agricola coperta per vent’anni (durata media dei contratti) di pannelli si impoverisce irreparabilmente diventando non fertile, ed i pannelli fotovoltaici dovranno, una volta dismessi, essere smaltiti con costi elevatissimi, perché composti da silicio che è materiale ultra dannoso per l’ambiente ed assai cancerogeno per gli esseri umani. Oltre a ciò, si ruba spazio all’agricoltura. Bell’affare no?
Come era pensato in origine | Come è stato recepito |
– Pannelli su case per famiglie – Costo: 30000-50000 € – Produzione: 3-6 Kwh su 30-50mq di pannelli – Inquinamento: una volta smaltiti i pannelli non si inquina. | – Pannelli su terra coltivabile – Costo: milioni di euro – Produzione: svariati MWatt – Inquinamento: impatto visivo e impoverimento irrimediabile del terreno che non sarà mai più fertile. Costi elevatissimi per lo smaltimento del silicio. Terreni occupati da pannelli e non da colture. |
Biogas senz’usta. Il biogas è gas combustibile prodotto da materiale biologico detto “biomassa”. In pratica, qualcosa marcisce o fermenta e si forma del metano da reazioni chimiche. Si può avere gas gratis usando diversi carburanti naturali. I principali sono liquami animali, biomasse di scarto, e trinciati naturali. Il gas prodotto non è utilizzato nel fornello di casa o immagazzinato (troppo facile) ma usato come carburante per far funzionare un motore 40000cc di cilindrata con pistoni, cilindri e marmitta, collegato ad un alternatore che produce energia elettrica per avere l’incentivo e realizzare l’affare in maniera simile al fotovoltaico.
Impianto a liquami animali: Questo tipo di impianto è destinato principalmente ad allevatori di mucche e maiali. Ci può anche stare, fermo restando che produrre energia elettrica con un motore acceso sempre con marmitta e relativo gas di scarico a mio avviso non rientra nella produzione di energia pulita, ma inquina poco se è piccolo.
Impianto a biomasse di scarto: Stessa storia del precedente, stesso motore 40000cc (vedi immagine) sempre acceso ma, nel caso dell’allevatore la puzza di merda c’era anche senza impianto, in questo caso invece si crea un vascone di 20-30m di diametro alto 10m di verdura e frutta marcia che non odora certo di violette, soprattutto in estate. Ma c’è di peggio, c’è sempre di peggio.
Impianto a trinciati naturali: I trinciati naturali come il mais sono utilizzati in questo tipo di impianti, che non servono nessuna azienda, a differenza dell’impianto a liquami, e non aiutano a smaltire nessun rifiuto, a differenza dell’impianto a biomasse di scarto, ma usano le piante di mais o sorgo appositamente coltivate e raccolte.
Conclusione: ettari ed ettari di terra coltivati a sorgo e mais, solo per il gusto di raccoglierli e farli marcire nel suddetto vascone e produrre elettricità da un motore di cilindrata apocalittica.
Come era pensato in origine | Come è stato recepito |
– Impianto a servizio di un allevamento – Costo: Elevato ma fattibile (dipende dalla grandezza) – Produzione: 250 Kwh – Inquinamento: Emissioni gasi di scarico di un motore (inquina molto meno di una qualsiasi centrale esistente) – Aumento del traffico su gomma | – Impianto a trinciati naturali – Costo: Elevatissimo necessita solitamente investitore estero – Produzione: Svariati Mega Watt (300 ettari coltivati per 1 MW) – Inquinamento: Ora viene il bello! Odore sgradevole ove prima non c’era. Centinaia di ettari impoveriti e non più fertili. Emissioni gas di scarico maggiori dal motore. Digestato (ciò che rimane alla fine) pericoloso (se non controllato) e spesso usato come fertilizzante. 8.000 camion in più sulle strade. |
Per colture ad uso non alimentare come queste non vi sono restrizioni e si possono tranquillamente utilizzare sementi OGM (vedi azienda Monsanto), fertilizzanti con vita propria, ecc…
Se in questo momento fossimo costretti a puntare il dito e giudicare quelli che riteniamo essere i Peggiori, se proprio non avessimo scelta il podio sarebbe questo: i Peggiori in assoluto sono i cercatori di grasso profitto che dell’ambiente proprio se ne fottono, tra questi buontemponi troviamo investitori esteri, aziende italiane e amministrazioni pubbliche corrotte. I Peggiori secondi sono chi contesta per partito preso. Gli amanti dello status quo e simpatizzanti dello stallo. Al grido di NO-DIALOGO! NO-BIOGAS E FOTOVOLTAICO! NO! NO! e POI NO! Vùt na cicles? NO! I Peggiori terzi siamo noi, gente normale anche non del mestiere che risponde alla questione rinnovabili con un secco si o un secco no, magari per evitare di risultare cerchiobottisti. A nostro avviso la questione è mal posta.
Invece di dire solo Sì o No a grandi impianti di fotovoltaico o biomasse scannandoci nel sottobosco della politica, nei bar o dovunque, varrebbe la pena di porsi una semplice ma fondamentale domanda: esiste solo il modo che ci propongono per produrre energia pulita?
Purtroppo è così, nelle pieghe degli incentivi si sono inseriti gli speculatori.
non vedo il problema di lucrare con pale, pannelli o vasconi che, diciamoci la verità, non sciolgono il buco dell’ozono.
Il problema vero è la gestione degli incentivi, che vanno, vengono e raddoppiano.
Il buco dell’ozono non c’entra. i danni sono elencati nell’articolo e sono veri e dimostrabili. Comunque la mia posizione e’ possibilista. Si’ alle rinnovabili, ma fatte con usta.
Il tuo è un ottimo spunto anche perché, con le poche informazioni di cui può disporre un ‘peggiore terzo’ qualunque come me è francamente difficile dirsi contro alle energie rinnovabili, ben sapendo l’impatto delle energie comuni sull’ambiente. La domanda quindi è: cosa si può fare? E’ più opportuno rivedere il sistema degli incentivi per punire l’extra-profitto, o è necessario rivedere del tutto le modalità di produzione di energia rinnovabile?
a mio avviso, parere personalissimo, bisognerebbe limitare l’extra profitto e ad esempio incentivare la produzione sostenibile di gas, non solo l’elettrica. Ovviamente il tutto con un limite di grandezza degli impianti, per scongiurare i mega investimenti Esteri.
Sarebbe sufficiente che esistesse un autorità super-partes che si occupasse
volta per volta di giudicare l’investimento in termini di adeguatezza ambientale…
e se mio nonno avesse le ruote sarebbe una cariola.
In teoria, esiste già, si chiama Stato.
Ma come tuo nonno, anche il mio sarebbe una carriola se avesse i ruotini.
Parlate di lana caprina. Danni all’agricoltura?! maddai. Con la gente che non arriva alla terza settimana..
Giulio, prima di parlare o scrivere, documentati. Se sei della zona ti posso organizzare un incontro con i contadini danneggiati da grandi impianti a biomasse. Oppure possiamo andare a vedere le margherite transgeniche, Oppure i grandi impianti in sud Italia realizzati e mai collegati alla rete. Oppure ti posso mettere in contatto con agronomi che ti spiegheranno l’impoverimento del terreno dovuto a queste cose. Chiedi e nel limite del possibile ti sarà dato.
non c’è bisogno di documertarsi per giudicare le banalità di sto pezzo.
Si documentano di sè. Comunque, attenderò le tue proposte nel prossimo opuscolo
Documentarsi non serve a giudicare, serve a conoscere ciò che non si sa.
tanta gente non conosce quelle che tu chiami banalità. È un articolo rivolto a tutti, ho illustrato quello che per me è un problema. Ad ogni modo, ti invito a leggere qualcosa sull’argomento, chiedi pure informazioni o fonti. Ma SOPRATTUTTO non aspettare che sia io a far proposte, cerca, leggi, naviga! È questo il senso dell’articolo.
APRI al MONDO il TUO MELONE!
Articolo interessante,anche se roba risaputa da un lustro. Attendo il tuo prossimo intervento.
PEr adesso sei di stima. Civolani ti avrebbe dato 6 meno meno.
e non arriveranno neanche alla prima settimana Sig. Giulio! Le terre hanno triplicato il costo degli affitti,così si è passati da 500€ a 1500€ e il vero contadino che vuole continuare a farlo non trova più terre al giusto prezzo. Parliamoci chiaro, queste sono fabbriche che non hanno nulla a che vedere con l’agricoltura.
Non arrivano alla fine del mese causa sprechi di rinnvabili o ecomerda? Ma va là, fammi il piacere. Non arrivano alla prima perchè tra un po’ aumenta l’aliquota e perchè in Italia non si può fare impresa.
comunque mi scappello davanti alla sua saccenza.
si chiama cattiva gestione del territorio e speculazione. Abbia la decenza di rispondere dopo aver letto e cerchi di non offendere. Ha già finito gli argomenti?
Offendere? Ma sa leggere lei signor plotter? Oppure si è sentito identificato dall’ecomerda? mi faccia il piacere, signor so tutto io.
sei bravo a far copia incolla dalle enciclopedie. Ma alla fine cos’hai proposto? Zero. Anzi, un bel vascone di zero.
Bella provocazione, grazie. L’articolo e’ scritto di mio pugno e si vede. Dai non esagerare…
Purtroppo in un blog ci sono limiti sulla lunghezza degli articoli e quindi è stato omessa la parte delle proposte. Oltre a ciò potrei proporre tante alternative valide ai gradi biogas o grandi fotovoltaici, ma quelle si’ che sarebbero prese da altri (o come dici tu nostalgicamente da enciclopedie) perché esistono già!! Basta porsi la domanda che ho fatto a fine articolo e documentarsi un po’. Ovviamente, se ti interessa davvero, ti posso indicare molte fonti. Basta chiedere.
non nasconderti dietro il protocollo, dai Lucio.
Stai un pò diludendo.
Dammi pur le tue fonti, così magari dopo divento un agronomo e posso millantare pure io.
Joe Bastianich, citazioni Illustri… Complimenti.
Scrivi alla redazione di Mlon13 e richiedi i miei recapiti, poi contattami per le info che cerchi. Oppure documentati, Il senso dell’articolo è quello, non farti catalogare. APRI AL MONDO IL TUO MELONE.
ecco, adesso tira fuori pure il motto…
sei alla frutta Lucio. Anzi al melone. Dentro il vascone
Colpa di Berlusconi…
Oni, Oni, Oni…
Io non so se ci sono altri modi per produrre energia pulita, sicuramente sì ma credo che il problema stia a monte: in Italia non abbiamo e non abbiamo mai fatto politiche energetiche serie guidate da scelte ponderate. Basti solo pensare che per decenni non abbiamo mai avuto un piano energetico degno di questo nome.
Ecco è arrivato sapiens, Sapiens.
I love Giulio
bel pezzo Lucio, bravo. Finalmente un salto ecologico dovuto. Oltre la solita noiosa ed irritante politica.
Grazie luttwak, hai un nikname importante
nickname, non nikname…
Tutti fenomeni in sto blog.
Ciao, in che senso tutti fenomeni?
Ecco è arrivato l’alieno che insegna a tutti a star al mondo. Sentiamo, di mò?!
@Robby
Non ti posso dare i miei recapiti qua sul blog, cerca di comprendere. Chiedi a Mlòn, poi ovviamente contattami.
@Giulio
Mantenendo il livello dei tuoi commenti.
Vai a scappellarti davanti al Duomo. Magari 2 euro li tiri su.
il mio scappellamento (a sx) era rivolto a plotter (harry). Con te non mi scappello per un cazzo. Tu invece la pisciata l’hai fatta tutta. E bella grande.
Certo che il tuo scappellamento era rivolto a Manidiplotter, è la risposta al suo commento, è palese e me ne ero accorto.
Ciò non toglie che il mio consiglio di scappellarsi davanti al Duomo fosse rivolto a te. Nessuna pisciata.
Allora sti 2 euro, li hai tirati su o no?
Bel modo di rivolgersi ad una Signora,
i miei complimenti Sig. Giulio.
Ho come l’impressione che dietro lo schermo lei si senta un gigante…. spero di non incontrarla mai dal vivo senza accorgermi di averla sotto i piedi.
Sono disponibile a qualsiasi confronto che si basi su dati oggettivi ma non ho tempo da perdere con persone assolutamente prive di attributi. Quindi la saluto, buona serata e… si rilassi ogni tanto. Le farebbe bene!
Cos’ ‘è l’essere donna la mette in un piedistallo di incenso? Lei piuttosto signora plotter offende e denigra la gente. Si vergogni, e scappi dentro il vascone.
Allora sti 2 euro, li hai tirati su o no?
Certo Luzio. E su impressa c’era la tua effige. Premio no-bel per i vasconi biologici.
colgo il suggerimento del Simon:
STA ZéT e TUL IN BOCCA!
Ragazzi,
Giulio è il tipico scassacoglioni da blog. E’ un TROLL.
Fa la voce grossa on-line perchè molto probabilmente se lo vedi di persona è un agnellino.
L’importante è non cagarlo tanto offende solo e il suo contributo alla discussione è pari a zero, come la sua zucca vuota.
Sai come diciamo a Pieve? STA ZéT e TUL IN BOCCA!!!
Meglio un troll che un trolley come te. Per altro senza ruote. Parli di prenderlo in bocca perché hai esperienza in materia eh Simon?
Ad ogni modo, Signori e Sognore è stato un piacere condividere queste discussioni. Se volete, potete continuare anche in mia assenza.
Ci vediamo al prossimo “articolo” se la redazione vorrà.
Ah no adesso che vai via te ci spariamo nei polpacci e tacciamo per sempre. ..
perchè proprio nei polpacci?
perchè il polpaccio è vita.