“Questo è il Bologna che sogno”. Con Stefano Pioli? “Ovviamente sì, con Pioli”. E tutte le voci girate nei giorni scorsi? “Sono illazioni”. Certo Albano, diciamo così. Abbiamo cazzeggiato e ci siamo inventati tutto per quasi un’intera ed infinita settimana. Tragica, comica, e da ricovero.
Col ritorno in pompa magna dell’ottimo Bagni, che sconfessa e ammette la boiata fatta nel luglio 2011. Con lo schizzo di Pana Konè nell’amichevole benefica col Progresso. Con le voci sempre più insistenti dell’approdo di Baggio Roberto sulla panca rossoblù. Con Tore Bagni a tessere la trattativa per portare Zola, sempre sulla panca rossoblù. Con il mai dimenticato Marchino Di Vaio a caldeggiare il ritorno di coach Malesani. Ovviamente sulla panca rossoblù. Con l’incontro – vero, vivo e realissimo – tra il Presidentone e l’agente del Divin Codino (Vittorio Petrone), con le parti oramai pronte a suggellare il grande comeback di Roby nella città che lo rilanciò al grande calcio. E con la conferenza stampa psyco di Sir Stefano Pioli, che in un monologo surreale in versione death man walking ricorda all’universo mondo felsineo che, fino a prova contraria, il mister bolognese è ancora lui.
Tutte palle. Tutte panzane. Tutte illazioni giornalistiche. Che prendono forma e sostanza dopo il 94° di Bologna-Genoa, in cui l’undici rossoblù gioca con cuore, testa e gambe, e si aggiudica la gara dell’anno e tre punti crack nella corsa salvezza. Con i giocatori sotto la curva a ringraziare, e lo stadio tutto (poltronissime incluse) che inneggia a Stefanone Pioli. Salvatore della patria. Salvatore della baracca. E salvatore di Guaraldi. Che vive la sua personalissima domenica come una ciminiera nervosa e fumante, che manco Walter Sabatini. Albano brucia una sigaretta dopo l’altra, sbuffando e digrignando. E gufando, soprattutto. Perchè se dovesse arrivare il vantaggio sarebbe costretto a rimangiarsi tutto, a rimettersi tutto nell’ampia saccoccia. Baggio, Ventrone, Zola, Malesani, Reja, e pure Serse Cosmi. Ma soprattutto sarebbe obbligato a tenersi l’allenatore che ha deciso di cacciare da quasi un mese, dopo averlo definito “un costo ed un lusso per la società“. Come se al momento della firma del contratto Guaraldi fosse stato messo al muro da un plotone di esecuzione nordcoreano. Comandato da Pioli e dal suo staff, ovviamente.
E infatti Albanone, al momento del gol di Alino, pare quasi sull’orlo di un coccolone. Smorfia di dolore, digrigno con sorriso forzato di circostanza, e bofonchio quasi comprensibile. Avete presente il Presidente della Longobarda dopo la rete-salvezza di Aristoteles ne “L’Allenatore nel pallone“? Ecco. Preciso. Perchè in quel momento Guaraldi realizza che la squadra vincerà, con lode. E che l’intero pianeta rossoblù sarà completamente dalla parte dell’odiato e costosissimo mister. Pronto invece ad infamarlo ed infangarlo se si compiesse uno degli esoneri ed avvicendamenti di panchina più assurdi e dilettanteschi della gloriosa storia bolognese. Ma distante appena mezzora dal suo compiersi.
Bologna ringrazia Diamanti. Il portafoglio di Guaraldi ringrazia Diamanti. E pure Roby Baggio ringrazia Diamanti. Perchè non ne aveva voglia mezza di allenare. Ne’ questa ne’ nessun’altra squadra. Perchè forse preferisce cacciare nella Pampa argentina. O magari girare il globo incontrando personalità alla San Souci. O, molto più semplicemente, perchè questo non è il suo mestiere.
guaraldi vattene
Società di dilettanti, ma senza di questa cosa? Nulla
Non dir cazzate valà. Sempre e solo forza bologna
cioccolatai allo stato puro. Guaraldi e Zanzi vattene! Porci panzoni
Fino alla fine forza bolognaaaaa