Ad un’ora scarsa dall’attesissimo ritorno di Beppe Grillo negli studi Rai a distanza di un ventello, e a meno di una settimana dalle elezioni Europee che sanciranno il futuro – più che a Bruxelles – del già scricchiolante governo Renzi-Alfano, abbiamo voluto spostare l’attenzione sulle Amministrative 2014, incontrando il candidato Sindaco pentastellato alla conquista del Comune di Pieve di Cento. Il brillante trentacinquenne Marco Campanini, che ha lottato una vita con la propria disabilità, e che oggi, dopo tante scommesse e battaglie vinte contro ogni pronostico, si trova ad affrontare una salita altrettanto difficile e tortuosa. Quella della politica, quella della credibilità, quella della conquista dei voti necessari per amministrare il proprio bel paese. E’ una road-mission quasi impossible, ma lui ci crede eccome, innalzando l’immancabile vessillo grillino che è molto più che uno slogan elettorale: #Vinciamonoi.
Allora Marco, ormai siamo al rush finale della campagna elettorale. Quali sono le tue sensazioni all’ultima curva prima del voto?
Ad essere sincero, stento ancora a credere di essere arrivato fino a questo punto, fino a 5 mesi fa non avrei mai immaginato che sarei mai stato in corsa per la carica di Portavoce dei cittadini del mio Comune. Sento una grossa responsabilità, sia come rappresentante della collettività che come membro del MoVimento.
Ma non siamo in cerca di voti o consensi, vogliamo innestare un cambiamento culturale nella mentalità dei Piven. Il MoVimento 5 Stelle è diventato una realtà che d’ora in avanti non potrà essere ignorata.
La politica, si è sempre detto, è una brutta bestia. Chi e cosa te lo ha fatto fare di scendere in campo?
Sono sempre stato interessato di politica e causa la mia formazione professionale non poteva essere altrimenti, tuttavia dopo essere rimasto deluso dalla vecchia partitocrazia ( non nascondo anche che ad un certo punto m’aveva completamente stufato fino alla nausea ) un incontro con Grillo ad un comizio ad Imola nel 2012 è stato fatale. E quello che m’ha spinto ad entrare nel MoVimento e scendere in campo è proprio il fatto che di politica non si parla, qui ci sono solo cittadini interessati a risolvere i problemi della comunità in cui vivono. Inciuci, alleanze e scambi di favori non interessano.
Ti sei proclamato fortemente idealista e orgogliosamente giustizialista. Che significa in parole povere?
In parole povere significa portare i valori di trasparenze, etica e legalità all’interno delle istituzioni: a questo proposito ritengo che il politico debba essere controllato e controllabile dalla cittadinanza. Viviamo in una situazione d’emergenza, dove la questione morale è il primo fattore che ha portato l’Italia allo stato in cui si trova; la corruzione ci costa ogni anno 60 miliardi di euro. A questo proposito la diminuzione di pena del 416 ter c.p. e tutte le misure predisposte per indebolire il codice penale sono qualcosa di assolutamente vergognoso.
Il vostro motto è “A Pieve Votate per Voi”. Come l’intera cittadinanza può diventare il vero candidato sindaco?
Attraverso il ricorso a strumenti di democrazia diretta che intendiamo adottare, uno su tutti il bilancio partecipato. Già adottato in altre realtà locali con successo, tale strumento prevede che i cittadini siano gli artefici del destino di un pezzo del bilancio comunale. Una forma di democrazia dal basso, dove la cittadinanza è chiamata a scegliere le opere pubbliche o i servizi da realizzare, attraverso un particolare meccanismo che prevede un attività d’informazione sulle risorse disponibili, l’individuazione dei problemi della collettività, una prima selezione delle opere possibili da realizzare, e la scelta finale della cittadinanza entro un congruo termine da definire.
E’ totalmente da escludere invece il ricorso al referendum, anche se estremamente efficace è troppo dispendioso anche in termini organizzativi.
Una delle principali linee guida del vostro programma è l’attenzione alla persona e alle esigenze dei cittadini. Ci puoi fare un esempio?
Certamente. Abbiamo diversi progetti nel dettaglio per migliorare la qualità di vita delle persone. Da un lato aumentare le soglie d’accesso alle prestazioni sociali agevolate di competenza comunale, si pensi al nuovo ISEE che entrerà in vigore nel 2014, e che sarà particolarmente penalizzante per tutte quelle persone che necessitano dei Servizi alla Persona, pensiamo ai disabili, ma anche a chi necessita di accedere all’Asilo Nido, all’attività di Trasporto degli Anziani. Oltre a questo genere d’interventi, la tassazione dovrà essere equa e solidale, con detrazioni per le classi sociali più disagiate.
“Ogni scelta che faremo dovrà essere valutata da tutti”. Scusa, ma il voto è già una delega all’amministratore. Così non si rischia di demandare alla popolazione le proprie responsabilità?
No, affatto. Compito dell’amministratore e del MoVimento 5 Stelle in generale è quello d’incentivare la partecipazione, la scelta finale spetta comunque al cittadino. E’ fondamentale che ci sia tale possibilità di partecipazione, poi il politico sarà sempre e solo l’unico responsabile. Con quella frase noi intendiamo dire che il Sindaco è al servizio del cittadino e non il contrario. A questo proposito ci siamo impegnati in ogni caso a render conto annualmente, nel corso di un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, delle scelte fatte.
Come hai più volte affermato, la tua vita è stata sempre una lotta continua. Anche questa avventura lo è?
Non particolarmente. Ogni cittadino ogni giorno lotta contro il sistema, contro la burocrazia che non ti agevola in niente e, ad un certo punto, ti fai gli anticorpi e ti sembra tutto naturale. Per essere pratici, l’attività legale che ho svolto m’ha portato a conoscere il sistema, quanto basta per sapermi muovere, se non in tranquillità, quanto meno in sicurezza.
Come rispondi a chi dice che la tua sia solo una candidatura di facciata, una sorta di figurina per attirare più voti?
Bella questa domanda. Dico che si sbaglia, in quanto votando me non vota la mia persona ma il gruppo che rappresento. Nel MoVimento davvero uno vale uno, ed i ragazzi mi hanno scelto per le mie capacità ed il mio curriculum, non certamente per le mie condizioni. Inoltre, rispondendo direttamente alla domanda, non mi sembra di aver mai usato la mia disabilità come mezzo per attirare voti se è questo che intendi: in questo senso andrei poco lontano anche perché alla gente non interessano le tue condizioni ma le tue capacità e quando devono mettere mano al portafoglio, non stanno certo a guardare le tue condizioni.
E a chi pensa che, nelle tue condizioni, tu non possa far il sindaco a tempo pieno?
Dico che come primo Ordine Del Giorno in Consiglio Comunale all’atto dell’insediamento, farò qualcosa che probabilmente non è mai stato fatto in Italia prima d’ora: se per caso vincerò le elezioni, e sarò eletto Sindaco farò decidere all’opposizione sull’opportunità o meno della mia candidatura, lasciando loro di fatto la responsabilità politica. Non posso certamente rappresentare il paese quando una parte dei cittadini mi considera inabile dal punto di vista lavorativo. Sarò il rappresentante di tutti, nessuno escluso.
A livello di servizi sociali e per disabili cos’è che manca e deve essere fatto ancora a Pieve?
Innanzitutto bisogna migliorare il trasporto. Attualmente esiste una convenzione con Auser che consente il trasporto unicamente verso strutture ospedaliere del territorio per visite mediche. Noi intendiamo firmare convenzioni con cooperative che opera sul territorio per consentire il trasporto anche per finalità culturali, ricreative ed associative, per far questo dobbiamo però modificare il regolamento comunale. Ripristinare lo Sportello per Persone con Disabilità: sono questi tra gli interventi immediatamente realizzabili senza dispendio di particolari risorse. Il sogno vero e proprio sarebbe quello di avere una struttura per il “ Dopo di Noi ” che si occupi dei disabili, e da questo punto di vista l’Opera Pia Galuppi non è adatta per lo scopo.
Se fossi eletto, quali sarebbero le prime due cose che faresti per la comunità pievese?
Quando sei fuori fai un programma, ma da dentro le cose cambiano. Per prima cosa ci sono le scadenze da rispettare, in questo caso la determinazione dell’aliquota prevista per la TASI. Nostro intento è mantenere l’aliquota più bassa possibile ed individuare una serie di detrazioni possibili. Poi previo studio di fattibilità vorremmo riaprire la circolazione da Porta Bologna.
Che emozione è stata parlare dallo stesso palco di Beppe Grillo? Gli hai parlato? Pensi che Grillo riuscirà a battere Renzi alle Europee?
E’ stata una scarica d’adrenalina pura, soprattutto se consideri che ero solo andato a vedere il suo spettacolo, non avrei mai immaginato di salire anche sul palco.
Ci ho parlato due minuti, mi ha assicurato che per il ballottaggio sarebbe venuto a Pieve. Ma nel nostro comune non è previsto…
L’esito del voto sembra scontato in favore del MoVimento 5 Stelle. Io sono particolarmente fiducioso, ritengo possa davvero esserci un plebiscito e le piazze che riempie Grillo ultimamente ne sono la riprova. Aggiungo inoltre che a Pieve ho avuto l’opportunità di avere come ospite nella serata di presentazione della lista Silvia Piccinini, di Crevalcore, candidata alle Europee per il M5S. E davvero, credimi, persone così in gamba e preparate che vanno in Europa non le abbiamo mai avute.
E qui a Pieve, #VinceteVoi?
Difficile a dirsi, quando abbiamo iniziato abbiamo notato una certa difficoltà delle persone ad avvicinarsi ai banchetti, nessuno sembrava volersi esporre, poi pian piano le cose sono cambiate. Certo c’è ancora molto lavoro da fare, tuttavia noi siamo qui per restare. Con il tempo la situazione cambierà, non so dirti quanto ci vorrà, ma lavorando sul territorio la gente inizierà a conoscere i nostri principi e quelli del MoVimento. Devono pensare a noi come ad un’associazione posta a presidio dei diritti della cittadinanza. Mi vien da dire comunque vada #VinconoLoro, i cittadini. Nel senso che entreremo in ogni caso nelle istituzioni, o come maggioranza o come opposizione, dunque la vecchia partitocrazia è avvertita.