All’ora di pranzo va in onda un’assurda ed imprevista sceneggiata napoletana, tutta in salsa italica. Il signor Prefetto, riunendo gli stati generali per l’emergenza mattutina delle forti piogge cadute sul capoluogo campano, decide di par suo di cancellare dall’odierna giornata di A il big match serale tra gli azzurri e la Juve.Neppure avvisata la Lega Calcio, non convocato alcun membro della società torinese, da ore in quel di Napoli.

Quasi nove ore prima del fischio d’inizio viene bloccato un grosso evento, con motivazione ufficiale di ordine pubblico. All’una o poco più smette di piovere, e dopo una mezzoretta spunta clamorosamente il sole, che ben presto asciuga strade, tombini e manti erbosi. Incluso quello del San Paolo. Alle 15:30 le immagini sia all’interno che all’esterno dello stadio, proseguendo per tutto l’interland di Fuorigrotta, fotografano una situazione assolutamente normale, normalissima. Non una goccia, non una pozza, con il termometro che segna oltre i 15° C. Tutto a un tratto spunta la primavera, tutto di colpo si sciolgono le flebili certezze di un Prefetto, che mostra ancora la sua coda ben bagnata.

E sì, perchè si è trattato solo ed esclusivamente di paura, o meglio di terrore, che ciò di assai tragico e drammatico che è accaduto venerdì a Genova potesse ripetersi in parallelo sulla Campania. Così alla paura si è aggiunto il delirio di una decisione che è l’emblema ed il paradigma del più grottesco che avvolge non solo Napoli, ma l’Italia tutta. Motivi di ordine pubblico, certo, perchè  si pensava e presumeva che le strade ed il quartiere Fuorigrotta non sarebbero stati agibili. Una previsione del tempo preventiva, che ha bloccato centinaia di macchine ed altri mezzi provenienti da tutta Italia con destinazione il San Paolo, a cui è stato ordinato inconsultamente di fare inversione ad U, di inserire la retro marcia.

Qual’era l’immane fatica dantesca nell’aspettare per lo meno le ore 15:00 (quasi sei ore prima della partita!), verificare quelle trre-quattro criticità stradali e logistiche, anche con l’ausilio delle dirette tivù se non si voleva perdere troppo tempo, e prendere atto tranquillamente che tutto era rientrato nell’assoluta normalissima normalità.

Tralasciando, perchè non ci piace infierire, il mancato avvertimento di Lega e componenti-Juve, è indubbio che il calcio italico (specchio di vita e Paese) non abbia perso l’ennesima occasione per farsi sghignazzare dietro, con l’annullamento di un’importante diretta televisiva planetaria, ed il recupero del match che, vedrete, si disputerà non prima del prossimo anno, in barba ad ogni regola ed emendamento Uefa.

Perchè qui da noi si usa così, e perchè, soprattutto, accà nisciun è fess!

 

 

 

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