L’attesa è finita, l’ansia è dissolta, e lo spasimo tramutato in eccitazione macchiavellica. Cippi, Cipolla il Lercio, il lìder Massimo, il Re del lynz, ma soprattutto l’unico ed immarcescibile Dottor Fabbri in cinofilia centese, è da ieri il trionfatore del Fantacalcio Ufficiale, è da oggi tricampeao della più longeva ed importante lega italica.

E, chissà, forse, con ogni probabilità, sarà anche l’ultimo campione a scrivere la storia di questo torneo, tanto celebre e rinomato, quanto indelebilmente infangato da un’ignobile e sciagurata gestione anti-professionale di almeno tre dei suoi elementi, tra cui uno – duole dirlo – arci noto ed iper storico.

Massimo è il campione, ed è giusto così. Perchè ha meritato. Anche se il suo classico e patologico calo di Orologio gli stava costando l’ennesima tragica remuntada degli ultimi anni. Gli inseguitori, però, sta volta non avevano più fiato (e quello rimasto era di pessimo odore), e Lui ha saputo difendersi senza panico. Così alla fine è bastata una mezza sforbiciata volante di Zlatan per far correre definitivamente i titoli di coda ad una stagione interamente dominata. Prima col gemello del lyinz – tale Valerio Succi – a formare per quasi due mesi la celeberrima coppia di fatti, poi a sprazzi con l’Uomo delle Mondine, che gli ha sì fatto passare due settimane di terrore psichico, ma che in fondo non lo ha mai realmente e seriamente impensierito. Anche perchè Massimo era fuggito da tempo. Scavando – alla fine della Regular – un solco incolmabile tra Egli e il resto della ciurma, amministrando, seppure con qualche crampo finale, l’immane vantaggio accumulato. Onore a te, Massimo Fabbri. Equilibrato e vizioso, sobrio e dilaniato, irreprensibile e scostumato. Onore a te, amico Massimo. Impareggiabile ed orgoglioso fannullone.

Anche i numeri (non le statistiche, che son altra storia, ndr) non ammettono repliche al trionfo del Cippi nazionale. Maggior numero di vittorie (20), minor numero di sconfitte (9), attacco di gran lunga superiore agli altri (86 bìf), ma anche la miglior difesa, con “appena” 53 goals subiti. E questo, si sa, non fa mai male. Tre nomi su tutti hanno firmato l’indiscusso successo cippiano. Lasagna Ibra, 24 reti e miglior stagione di sempre, che che se ne dica. Orsetto peloso Nocerino, 9 marcature, anche assist, e media voto ben oltre il sei; alla faccia di chi lo sbeffeggiava come fosse solo pedina di scambio di quarta scelta (vero Babbo?). La coppia-funalbolo Papu-Pocho, che è stata perfetta staffetta tra la fase regolare e quella conclusiva, con Lavezzi determinante per l’allungo decisivo, e il Gomez bravissimo ad appioppare i colpi decisivi. Senza dimenticare, naturalmente, gli otto sigilli piazzati del magico sinistro di Checco Lodi, ulteriore ed innegabile valore aggiunto. Poi le sicurezze Sorrentino, Benatia, Campagnaro e Behrami, e gli sprazzi influenti di  El Shaarawy, Pjanic, e pure di quelle sciagure immonde di Robihno e Maurito Zarate. Insomma, un normale ma solidissimo mix al servizio di Gulliver.

Onore a te Cippi, Caro lìder del ventennio.

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