a cura dell’Economista Criptico PJ
Da mesi tenevo in caldo le note per questo articolo ma mi sono attardato cercando la chiave giusta per presentare concetti tanto noti, evidenti e ovviamente criptici. La recente chiusura de L’Unità – un tempo giornale comunista – coincide perfettamente con la disfatta della classe che ha perso questa guerra economica, i lavoratori. Mentre quelli che dovevano difenderli sono troppo occupati a sorridere nei loro vomitevoli selfie.
Uno di quelli che doveva difenderli è Filippo Taddei il responsabile economico del PD. Ultimamente appare molto più spesso in tivvù, anche perché ha più tempo a disposizione dopo che gli è stata rifiutata la cattedra da professore associato, per giusta causa. Evidentemente raccontare balle in ambito accademico genera meno successo di quanto non faccia in politica, se no avrebbe ottenuto quel posto. Per inciso.
Qualche mese fa, ad un seminario in cui si presentava con la sua carica politica di economista piddino, invece che con titoli accademici, mi è capitato di sentir il Taddei riguardo alle dinamiche della crisi dell’Eurozona. Per presentare le divergenze in crescita sempre più rapida tra paesi europei, molto spesso si fa ricorso ai saldi di TARGET2, il sistema di pagamenti trans-nazionale europeo. Negli ultimi anni questo evidenzia chiari sbilanci, in crescita esplosiva in seguito a flussi di capitale in fuga dai paesi in crisi. Capitali accumulati negli anni con una bilancia dei pagamenti costantemente in attivo per alcuni e in passivo per altri. Esportazioni evidentemente favorite da una valuta per loro evidentemente molto debole, che ha consentito a Berlino di sostituire il muro di mattoni con un muro economico ancora più insormontabile. Possiamo quindi dire che vecchio muro ci è caduto sulla testa.
Prima dell’introduzione della moneta unica l’Italia era sostanzialmente in pareggio (o leggermente in attivo, vedi tabella di seguito), non potendo operare svalutazioni competitive come fa oggi la Germania, in pesante perdita.
bilancia pagamenti (mld di €) | 1989-2000 | 2001-2010 |
Germania | -126 | 1791 |
Italia | 53 | -388 |
La svalutazione competitiva si applica non facendo i compitini a casa, che non sono solo quelli impartiti dalla signorina Rotter-Merkel ai suoi gauleiter nel Mediterraneo, ma soprattutto quelli che tutti – compreso Lei – dovrebbero rispettare. Cioè mantenere l’inflazione al livello omogeneo del 2%. Un numero inventato, che non vuol dire nulla. Ma perché funzioni deve valere per tutti. Un’inflazione comune è uno dei requisiti fondamentali per potere mantenere la stessa valuta, altrimenti qualcuno riesce ad essere più competitivo contenendo i prezzi.
Come si vede dal grafico (che riporta il costo del lavoro per unità di prodotto – ULC) la Francia è stata molto ligia, la più ligia di tutti restando sulla linea dei compiti per tutto il periodo di vita dell’Euro. Il gruppo degli euro-Med, di cui fa parte l’Italia, ma anche la Grecia – si è un po’ surriscaldato fino alla crisi del 2008 (come prevede il ciclo Minsky-Frenkel), poi le politiche di austerità hanno fatto il possibile per ri-allinearsi con le linee guida. Ricordiamoci che la Grecia ha contribuito parecchio al cattivo andamento del gruppo.
Come si può osservare, c’è un Paese che si è distaccato per primo ed in maniera retta dalla linea concordata. E questa è la Germania, che lo ha fatto con drastiche riforme del lavoro che hanno fortemente limitato i salari, perché il modo per contenere l’inflazione è aumentare precarietà e disoccupazione, come da sempre va dicendo la benamata curva di Philips.
Notate che quando i PIGS si sono impegnati per raggiungere la retta via, la Germania invece di fare lo stesso, aumentando la propria inflazione, è tornata a ridurla per un altro anno, vanificando lo sforzo degli alleati europei. Dobbiamo comunque riconoscere che gli alemanni hanno imparato facilmente la lezione: violare le regole, assicurandosi che gli altri le rispettino, porta benefici.
Con Renzie non è l’Italia che #cambiaVerso ma l’Europa che #cambiaServo, perché Noi si ubbidisce senza nemmeno che ce lo debbano ordinare. Il paese di Giulio Cesare si inchina, come un maggiordomo, ai lacchè di Bruxelles. Ora, chi vuole il vostro scalpo, non vi può far capire questi semplici fatti perciò deve mentire spudoratamente. Ma in un consesso di professionisti non si può, quindi Taddei ha optato per confondere le acque. Se non puoi mentire confondili e, come sempre, la statistica poi ci viene in aiuto quando non vogliamo dire la verità ma non possiamo nemmeno mentire pacchianamente. Invece della storiella che vi ho appena narrato, che fa riferimento saldi di ciascun Paese, il servile Taddei riporta la varianza dei saldi di tutti i Paesi dell’euro-zona che esplode nel 2003, ma non si capisce perché e ad opera di chi. Così, in maniera criptica. Come piace a no’ altri.