Vivaddio non arriva il dietrofront da Palazzo Chigi. Donna Camusso (ad company) se ne escono dal colloquio con Full Monti senza alcun tipo di rassicurazioni riguardo a presunti ritocchi sulla manovra pensionistica. E più carichi e rinfrancati nella conferma del primo sciopero a sigle unificate da parecchie stagioni a questa parte.

Il trio sindacal-medioevale tira un sospirone di sollievo, e l’obiettivo di cacciar alle ortiche un’intera giornata lavorativa è ora raggiunto e certificato. Per giunta di lunedì, casualmente dopo una settimana mariana che per tanti italiani si è interrotta il mercoledì, e che grazie ai tre moschettieri delle parti sociali potrà proseguire indenne ancora per altre lunghissime e defatiganti ventiquattrore. E vai! Bingo!

Nella settimana in cui i massimi esperti di economia, finanza e previsioni ci informano del prossimo imminente calo del Pil di mezzo punto percentuale, la solita ritrita manfrina scioperale si dirige, con ovvietà, nella direzione diametralmente opposta. Nulla di più scontato, niente di minimamente eclatante. E che vi aspettavate, da un agglomerato sindacale che è rimasto fermamente e volutamente ancorato ai tempi di La classe operai va in paradiso?! E che sanno solo dire No! e poi ancora NO!, e che riescono soltanto ad organizzare tavoli e tavolozze, e che non fanno altro che mobilitare masse di pecoroni militanti che obbediscono fascisticamente, con l’unico scopo di bloccare stazioni, piazze e strade, rendendo la vita tremendamente difficile a quei ligi ed anonimi lavoratori che hanno la sola colpa di dover e voler recarsi nell’abituale luogo di lavoro. E ed il loro diritto è pari, se non superiore, a quello (legittimo) della mandria di scioperanti del lunedì.

 

 

 

 

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